Il Consiglio UE ha approvato la Direttiva riguardante i quadri di ristrutturazione preventiva, l’esdebitazione e le interdizioni e le misure volte ad aumentare l’efficacia delle procedure di ristrutturazione, insolvenza ed esdebitazione.
La direttiva ora dovrà essere ufficialmente firmata e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale UE. Gli Stati membri disporranno poi di due anni dalla pubblicazione per recepire le nuove disposizioni a livello interno.
L’obiettivo generale della direttiva è quello di ridurre gli ostacoli più rilevanti al libero flusso di capitali derivanti dalle differenze tra gli Stati membri in materia di ristrutturazione e insolvenza, ma anche di migliorare la cultura del salvataggio in tutta l’UE sulla base del principio della seconda opportunità.
Il testo si compone di tre parti principali distinte:
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quadri di ristrutturazione preventiva per il debitore che versa in difficoltà finanziarie e per il quale sussiste una probabilità di insolvenza, al fine di impedire l’insolvenza e di garantire la sostenibilità economica del debitore;
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procedure che portano all’esdebitazione dai debiti contratti dall’imprenditore insolvente;
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misure per aumentare l’efficienza delle procedure di ristrutturazione, insolvenza ed esdebitazione.
La direttiva si pone in linea con il nuovo Codice della crisi di impresa approvato di recente mettendo l’accento sull’allerta precoce (early warning) e sulla necessità di prevenire la crisi intervenendo in una fase embrionale. Si prevede infatti l’accesso dei debitori a strumenti di allerta in grado di individuare un andamento degenerativo dell’impresa e di segnalare loro la necessità di agire con urgenza.
L’impresa in difficoltà potrà accedere a quadri di ristrutturazione per tutelare la propria attività. In particolare si prevede che sia resa disponibile online una lista di controllo particolareggiata per i piani di ristrutturazione, adeguata alle esigenze delle PMI, nella quale vi siano indicazioni pratiche su come deve essere redatto il piano di ristrutturazione.
La direttiva dedica inoltre ampio spazio all’istituto dell’esdebitazione prevedendo che gli imprenditori sovraindebitati potranno accedere almeno a una procedura che comporti l’esdebitazione integrale dopo un periodo massimo di 3 a. Un’interessante novità consente di trattare in un’unica procedura i debiti professionali del debitore insolvente e i debiti personali non distinguibili dai primi. Nell’attuazione della direttiva, tale previsione potrebbe essere l’occasione per prevedere anche l’estensione dell’esdebitazione ai familiari del debitore.
Così come in sede attuativa potranno essere riproposte le proposte confederali in tema di privilegio artigiano.
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