Si informa che il Consiglio dei Ministri ha approvato, ieri sera, un nuovo decreto legge che consente l’utilizzo senza interruzioni di tutta la cassa integrazione già finanziata, nei tempi necessari alle aziende a garantire la continuità dei sostegni al reddito.
Infatti, la normativa del Decreto cura Italia e del Decreto rilancio consentiva, fino a ieri, l’utilizzo di 18 settimane totali di cassa integrazione, ma in tranches successive (9 +5 +4), l’ultima delle quali solo a partire dal 1° settembre 2020. Ci sono invece aziende che hanno già esaurito le prime 14 e non possono far attendere i lavoratori fino a settembre senza stipendio.
Il testo, in attesa di pubblicazione in Gazzetta, prevede che i datori di lavoro, che abbiano fruito del trattamento di integrazione salariale ordinario, straordinario o in deroga, per l’intero periodo precedentemente concesso, fino alla durata massima di quattordici settimane, possano fruire di ulteriori quattro settimane anche per periodi decorrenti prima del 1° settembre 2020. Resta ferma, per ora, la durata massima delle 18 settimane di integrazione salariale.
Si segnala che, tra l’altro, si attendevano in questi giorni ancora le istruzioni operative INPS sulle 9 settimane introdotte dal Decreto Rilancio. Ad oggi, in merito, si sa solo che sarebbe previsto l’inizio delle richieste a partire da un mese dopo la pubblicazione del decreto, avvenuta il 19 maggio 2020. Dal 18 giugno, quindi, dovrebbe essere possibile inviare le domande all’INPS per le aziende che hanno esaurito le prime nove settimane di integrazione salariale .
Da sottolineare che il Decreto Rilancio ha, altresì, previsto una semplificazione che prevede anche per la cassa in deroga l’accentramento delle domande all’Inps, e non più alle singole Regioni, che non hanno certamente brillato per efficienza e tempestività.
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