L’effetto Covid spinge molte imprese ad aprire un canale di vendita online, in particolare si è registrato l’ aumento di presenze sul web tra i mesi di aprile e ottobre 2020, le aziende hanno capito, facendo registrare in sette mesi una crescita esponenziale, che ciò si rende necessario per operare anche in questo momento di difficoltà.
L’emergenza pandemica ha costretto tanti imprenditori ad accelerare il loro percorso di digitalizzazione per reagire alle avversità e cercare di restare produttivi anche da remoto.
Nel complesso quasi un’impresa italiana su tre si è equipaggiata tecnologicamente per le vendite e i pagamenti sul web. Dopo la prima fase di lockdown, da maggio a settembre 2020, sono aumentate di 4 punti percentuali le PMI che si sono dotate di strumenti per l’e-commerce (il 27% contro il 23% dello stesso periodo del 2019) e di +5 punti percentuali quelle che si sono equipaggiate per l’e-payment (il 36% contro il 31%).
Mentre da marzo ad aprile 2020, anche per facilitare il ricorso allo smartworking, hanno registrato un boom l’adozione di strumenti di cloud (+11 punti percentuali) e di cybersecurity (+ 3 punti percentuali).
Questa accelerazione si inserisce all’interno di un cammino di crescita continua intrapresa dalle imprese negli ultimi tre anni verso l’economia 4.0.
In effetti, la necessità di reagire, ha dato in generale una forte spinta agli imprenditori, generando un’ accrescimento del livello complessivo di maturità digitale.
L’istantanea scattata dal 1° marzo al 30 settembre 2020, mostra infatti un aumento di 2 punti percentuali, rispetto allo stesso periodo del 2019, delle imprese che si sono classificate al test di maturità digitale “Specialiste, Esperte o Campioni”, grazie all’utilizzo più evoluto delle tecnologie abilitanti. Ma l’impennata della crescita si è registrata nei primi due mesi della prima fase del lockdown, ovvero nel periodo marzo e aprile, con un aumento medio della maturità digitale di oltre 3 punti percentuali.