REVISIONI AUTO – Arriva l’aggiornamento delle tariffe, risultato storico per ANARA Confartigianato
ANARA Confartigianato centra un risultato storico per le imprese del settore con l’approvazione in via definitiva dell’aumento della tariffa delle revisioni. La norma, contenuta nella Legge di Bilancio, stabilisce l’aumento di 9,95 euro della tariffa relativa alla revisione dei veicoli a motore e dei loro rimorchi, come definito dall’articolo 80 del Codice della Strada, bloccata da anni nonostante gli ingenti investimenti delle imprese del settore in sicurezza, formazione e innovazione tecnologica. L’aumento sarà applicato con un decreto del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della Legge di Bilancio, così come le modalità operative del “buono veicoli sicuri”, riconosciuto ai proprietari dei veicoli come misura compensativa dell’aumento.
GRAFICI – Il Presidente Baldi: “Moratoria canoni noleggio attrezzature: Governo corregga discriminazioni”
“Il Governo intervenga rapidamente per correggere le disposizioni riguardanti la moratoria sul leasing assunte in seguito alla pandemia”. E’ quanto sollecita Maurizio Baldi, Presidente di Confartigianato Grafici, il quale segnala la disparità di trattamento tra i finanziamenti/leasing finanziari per i quali è prevista la sospensione della rate, introdotta dal Decreto Cura Italia e prorogata dalla Legge di Bilancio, ed i noleggi cosiddetti ‘operativi’ per i quali viene corrisposto un semplice canone di noleggio e ai quali non è applicata la sospensione delle rate.
“Si tratta – sostiene il Presidente Baldi – di una discriminazione assurda e penalizzante per le imprese del nostro settore che acquistano, tramite un canone di noleggio, macchine come le stampanti digitali, fotocopiatrici e in generale molte altre costose attrezzature”.
RESTAURO – Confartigianato denuncia assenza restauratori in bando Mibact per selezione personale
“I Restauratori di beni culturali sono inspiegabilmente dimenticati nel bando, datato 29 dicembre, del Ministero dei Beni Culturali di selezione per il conferimento di incarichi di collaborazione”. Lo fa rilevare il Presidente di Confartigianato Restauro, Roberto Borgogno, il quale esprime preoccupazione per l’assenza della figura di restauratore tra il personale che il Ministero intende inserire nelle strutture periferiche del Mibact, a parziale copertura delle carenze di organico.
“Il ruolo del Restauratore di beni culturali – sottolinea il Presidente Borgogno – sarà strategico per il potenziamento della capacità operativa del Ministero che nei prossimi anni dovrà essere attore di uno straordinario sforzo collettivo per la ripresa del Paese dalle conseguenze economiche e sociali dell’emergenza pandemica. Non comprendiamo quindi in che modo la vistosa dimenticanza si possa conciliare con questo obiettivo, con i provvedimenti del Ministero sull’attività dei restauratori e con le nuove e straordinarie sfide che si apriranno con il Recovery Plan”.
ASSEMBLEE DI SOCIETA’ ED ENTI – Proroga del termine per la convocazione al 31 marzo 2021
L’art. 106 del D.L. n. 18/2020 (c.d. “Decreto Cura Italia”), convertito, con modificazioni, dalla L. n. 27/2020, è intervenuto, infatti, sulle norme in materia di assemblee di società di natura commerciale (società per azioni, società in accomandita per azioni, società a responsabilità limitata, società cooperative e le mutue assicuratrici) e di enti di diversa natura come ONLUS e APS, al fine di agevolarne lo svolgimento.
Secondo quanto disposto dal comma 8-bis, dell’art. 106, introdotto dalla L. n. 27/2020, di conversione del D.L. n. 18/2020, le disposizioni del presente articolo si applicano – oltre che alla società commerciali – anche alle associazioni e alle fondazioni diverse dagli enti di cui all’articolo 104, comma 1, del D.Lgs. n. 117/2017 (Codice degli Enti del Terzo settore) e cioè diverse dalle Organizzazioni non lucrative di utilità sociale (ONLUS), di cui all’articolo 10, del D.Lgs. n. 460/1997, iscritte negli appositi registri, dalle organizzazioni di volontariato iscritte nei registri di cui alla L. n. 266/1991 e dalle associazioni di promozione sociale (APS), iscritte nei registri nazionali, regionali e delle provincie autonome di Trento e Bolzano previsti dall’articolo 7 della L. n. 383/2000.
REVISORI LEGALI – Formazione obbligatoria 2020-2021 prorogata al 31 dicembre 2022
L’articolo 3, comma 7, del decreto legge 31 dicembre 2020, n. 183 (c.d. “Milleproroghe”) prevede che gli obblighi di aggiornamento professionale dei revisori legali dei conti di cui all’articolo 5 del decreto legislativo n. 39/2010 relativi all’anno 2020 e all’anno 2021, consistenti all’acquisizione di 20 crediti formativi in ciascun anno, di cui almeno 10 in materie caratterizzanti la revisione legale, si intendono eccezionalmente assolti se i crediti sono conseguiti entro il 31 dicembre 2022.
Di conseguenza, il Ministero dell’Economia e delle Finanze sul proprio sito istituzionale, nella sezione dei Revisori Legali relativa al Dipartimento della Ragioneria dello Stato, ha comunicato che:
– sono stati prorogati al 31 dicembre 2022 gli obblighi di formazione relativi al 2020 e al 2021;
– è stato confermato il programma annuale 2020;
– sono state confermate le istruzioni illustrate nella circolare n. 3 del 20 febbraio 2020.
Il Ministero ha inoltre chiarito che i crediti maturati nel corso del 2020, sono validi esclusivamente ai fini dell’assolvimento dell’obbligo in tale anno, in misura non superiore a 20 crediti formativi (di cui almeno
10 nelle materie caratterizzanti) e che il regime dell’accreditamento degli enti di formazione non è modificato.
PNRR PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA – Approvato dal Consiglio dei Ministri
Il Consiglio dei Ministri n. 89 del 12 gennaio 2021 ha approvato la proposta di PNRR – Piano nazionale di ripresa e resilienza per dare attuazione nel nostro Paese, al programma Next Generation EU, varato dall’Unione europea per integrare il Quadro finanziario pluriennale (QFP) 2021- 2027 alla luce delle conseguenze economiche e sociali della pandemia da COVID-19. L’azione di rilancio dell’Italia delineata dal Piano è guidata da obiettivi di policy e interventi connessi ai tre assi strategici condivisi a livello europeo: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, inclusione sociale.
Il Piano si articola in sei missioni, che rappresentano “aree tematiche” strutturali di intervento:
1. digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura;
2. rivoluzione verde e transizione ecologica;
3. infrastrutture per una mobilità sostenibile;
4. istruzione e ricerca;
5. inclusione e coesione;
6. salute.
La cifra stanziata per il NextGenerationEU ammonta complessivamente a 750 miliardi di euro, di cui 222,9 miliardi destinati all’Italia. All’interno del Next Generation UE si colloca il Recovery and Resilience Facility, il Dispositivo di ripresa e resilienza noto come Recovery Fund.
Il Dispositivo è lo strumento chiave del NextGenerationEU: si tratta di 672,5 miliardi di euro divisi tra 360mld di euro in prestiti e 312,5mld di euro in sussidi “a fondo perduto”. Per l’attuazione del Recovery Fund, la Commissione europea richiede a ogni Stato Membro di elaborare un piano in cui si impegna a usare le risorse per interventi in linea con le priorità dell’Ue: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica e inclusione sociale. Ogni Stato dovrà vincolare a interventi green e digital una quota non inferiore rispettivamente al 37% e al 20% del totale degli stanziamenti del Piano. Quanto alle tempistiche, il primo 70% delle sovvenzioni verrà impegnato entro la fine del 2022 e speso entro la fine del 2023. Il restante 30% delle sovvenzioni sarà speso tra il 2023 e il 2025.
BONUS ADEGUAMENTO AMBIENTI DI LAVORO – Istituito il codice tributo per l’utilizzo in compensazione
Con la risoluzione n. 2/E dell’11 gennaio 2021, l’Agenzia delle Entrate ha istituito il codice tributo per l’utilizzo in compensazione, tramite modello F24, del credito d’imposta per l’adeguamento degli ambienti di lavoro.
Pertanto, per consentire ai beneficiari e agli eventuali cessionari l’utilizzo in compensazione del credito d’imposta tramite il modello F24, l’Agenzia delle Entrate ha istituito il codice tributo: 6918 – CREDITO D’IMPOSTA PER L’ADEGUAMENTO DEGLI AMBIENTI DI LAVORO – articolo 120 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34. I soggetti aventi i requisiti per accedere al credito d’imposta devono comunicare all’Agenzia delle Entrate l’ammontare delle spese ammissibili entro il 31 maggio 2021.
Ricordiamo che l’art. 120, D.L. n. 34/2020 riconosce a determinati soggetti un credito d’imposta pari al 60% delle spese sostenute nel 2020 per l’adeguamento degli ambienti di lavoro, fino a un massimo di 80.000 euro, alle condizioni indicate dal medesimo art. 120.
Con il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 10 luglio 2020, come modificato dal provvedimento dell’8 gennaio 2021, sono stati definiti i criteri, le modalità e i termini di applicazione, fruizione e cessione del credito d’imposta.