“Siamo preoccupati per la quantità di risorse indicata per finanziare il Dl Sostegni. A nostro giudizio, anche a fronte delle nuove misure restrittive varate dal Governo, sono insufficienti per coprire il fabbisogno delle imprese, in particolare di alcune categorie: dalla moda al legno-arredo fino alla filiera del turismo. Servono ulteriori risorse, se necessario anche con un nuovo scostamento di Bilancio, e dirottando su questo capitolo di spesa i quasi 5 miliardi di fondi impegnati per il cashback”. Lo ha sottolineato oggi il Presidente di Confartigianato Marco Granelli, in un’intervista a Radio inBlu.
“Servono – ha detto Granelli – indennizzi adeguati alle perdite subite dalle imprese sia nel 2020 che nel 2021 da erogare in tempi rapidissimi, eliminando il criterio dei Codici Ateco. Altrimenti le aziende non possono reggere. La crisi provocata dalla pandemia ha già messo a rischio il 32% degli artigiani e delle piccole aziende”.
Il Presidente Granelli ha aggiunto: “Per accelerare i tempi della ripresa, si facciano i vaccini rapidamente e in modo massiccio: fatti quelli e messa in sicurezza la popolazione, secondo una rilevazione di Confartigianato, il 51% delle piccole imprese prevede di recuperare i livelli di fatturato pre-crisi entro il primo trimestre 2022”.
Sulla riforma degli ammortizzatori sociali, Granelli ha ribadito la posizione di Confartigianato: “Noi diciamo che serve un ammortizzatore sociale universale ma non identico per tutti i settori. Un ammortizzatore sociale universale uguale per tutti mortificherebbe le esperienze positive maturate nell’artigianato e le nostre specificità. La riforma deve poggiare su una analisi storica e articolata per settori degli ammortizzatori sociali. Vogliamo che ci siano riconosciute la specificità e l’efficacia delle buone pratiche che abbiamo realizzato. Basti dire che durante il 2020 abbiamo messo in campo, con il Fondo di solidarietà bilaterale dell’artigianato, un sostegno straordinario erogando prestazioni per oltre 2 miliardi a 750mila lavoratori e 211mila aziende. Abbiamo anche allargato il campo a prestazioni di welfare e di sanità integrativa, dimostrando così che il nostro sistema della bilateralità funziona ed è indispensabile per mettere in sicurezza famiglie e lavoratori. Occorre implementarlo e rendere meno farraginoso e burocratico il sistema della cassa integrazione”.