VACCINI NELLE AZIENDE: sottoscritto l’accordo per la Calabria
Svolta per la campagna vaccini in Calabria, il cambio di passo affidato anche ai vaccini in azienda.
Nei giorni scorsi è stato firmato alla Cittadella regionale il protocollo d’intesa che definisce le modalità per l’estensione della campagna vaccinale alle attività economiche e produttive.
L’accordo sottoscritto con il Presidente Spirlì, il Commissario Longo, l’assessore Orsomarso, Confartigianato e le altre sigle datoriali, garantirà la vaccinazione direttamente nei luoghi di lavoro e laddove ciò non fosse possibile Confartigianato ha già provveduto, organizzando la vaccinazione, in altre sedi deputate alla somministrazione dei vaccini anti Covid-19 per tutti i lavoratori della aziende associate.
FISCO – Confartigianato a colloquio con l’On. Marattin: ‘Verso un fisco più semplice e leggero su chi lavora e produce’
La riforma del sistema fiscale spiegata dall’On. Luigi Marattin, Presidente della Commissione Finanze della Camera, è stata al centro, il 28 aprile, del secondo appuntamento di “A colloquio con…”, ciclo di incontri organizzati da Confartigianato con esperti di economia, scienze sociali, politica, imprese, comunicazione per analizzare la situazione economica e sociale del Paese e tracciare le prospettive del futuro post pandemia.
Il Presidente Marattin ha ricordato che le Commissioni Finanze di Camera e Senato stanno concludendo le 60 audizioni sul tema della riforma dell’Irpef e che entro il 31 luglio, come previsto dal Pnrr, il Governo dovrà presentare al Parlamento un progetto di legge delega che dovrà tener conto di quanto emerso dalle audizioni.
Confartigianato – ha ricordato il Presidente Marco Granelli – è intervenuta a febbraio in audizione proponendo alcune priorità: riduzione generalizzata del prelievo, reale semplificazione della tassazione personale rendendo più trasparente e riconoscibile il carico tributario sugli individui, omogeneizzazione del sistema delle detrazioni sui redditi lavoro di qualsisia natura essi siano, introduzione dell’Iri che renda neutra la tassazione rispetto alla forma giuridica.
Il Presidente Marattin ha sottolineato che la riforma strutturale del fisco non è più rinviabile se si considera che l’attuale sistema fiscale è stato pensato negli anni 60 del secolo scorso. Da allora il mondo è completamente cambiato e oggi non ci si può illudere di far crescere il Paese senza cambiare ed aggiornare il fisco. Che – ha aggiunto – è uno dei più complicati al mondo. Serve un nuovo modello che riveda, ad esempio, le aliquote di tassazione del lavoro che devono rispettare una progressività compatibile con la crescita.
Secondo l’On. Marattin, bisogna andare in direzione di un “sistema di tassazione più semplice e che pesi meno su chi lavora e produce. La pressione fiscale deve calare a due cifre. Questo è il momento più adatto per operare scelte serie di riforma, considerando che esistono margini di bilancio pubblico più favorevoli e una maggioranza ampia di Governo. Da 20 anni a questa parte – ha detto ancora l’On. Marattin – il fisco è materia di slogan e promesse da campagna elettorale. Ora voltiamo pagina. Le forze politiche devono trovare un accordo, un compromesso elevato per cambiare un sistema fiscale pensato prima dello sbarco sulla luna, una vera riforma per un fisco più semplice e leggero su chi lavora e produce contribuendo alla crescita del Paese.
RECOVERY PLAN – Il Presidente Granelli a Tg2 Post: “Occasione imperdibile per valorizzare le piccole imprese”
“Il Recovery Plan è la grande occasione per rilanciare la nostra economia. A queste condizioni: rapidità di progettazione, efficienza nella gestione e attuazione amministrativa, valorizzazione delle piccole imprese che coniugano sostenibilità, sociale e ambientale”. Lo ha detto il Presidente di Confartigianato Marco Granelli intervenuto il 26 aprile a Tg2 Post, programma di approfondimento di Rai2.
Granelli ha sottolineato il pesante impatto della crisi sugli artigiani e le piccole imprese e ha spiegato che i progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza “devono essere declinati in modo da creare un contesto favorevole allo sviluppo delle piccole imprese perché rappresentano l’ossatura produttiva dell’Italia. Se non si farà questo – ha detto il Presidente di Confartigianato – rischiamo di vanificare una grandissima opportunità che non ci possiamo assolutamente far sfuggire”.
Granelli ha poi indicato le capacità di resilienza delle piccole imprese e la necessità di realizzare una rapida e massiccia campagna vaccinale per consentire alle imprese di poter riprogrammare le attività e contribuire alla ripartenza del Paese.
MEDIA – Confartigianato su la Repubblica: La ‘seconda vita dell’artigianato’ nell’era post Covid
sul quotidiano la Repubblica, Confartigianato scatta la fotografia delle piccole imprese dopo la pandemia. “La ‘seconda vita’ dell’artigianato italiano – spiega il Presidente Marco Granelli – potrà ripartire dalla trasformazione di tradizionali mestieri che sapranno adeguarsi ai cambiamenti del mercato e a nuove attività che fanno leva sulle mutate esigenze dei consumatori ma restano ancorate ai valori tipici delle piccole imprese”.
Le attività che popoleranno il mercato nell’era post Covid sono i cyber-idraulici e tecno-elettricisti per case e elettrodomestici connessi; i “meccatronici” per la manutenzione delle nuove automobili). Ma anche orafi, sarti e calzaturieri in grado di utilizzare stampanti 3D e foot scanner, artigiani delle costruzioni per la messa in sicurezza del patrimonio immobiliare. E ancora, installatori e manutentori di parchi, giardini e aree verdi; riciclatori di rifiuti; produttori e manutentori di apparecchiature mediche ad alta precisione; animatori digitali per musei ed edizioni virtuali.
Tutte queste attività – secondo le rilevazioni dell’Ufficio studi di Confartigianato – potranno dare vita fino a 2 milioni di posti di lavoro nei prossimi 5 anni.
CINEMA E AUDIOVISIVO – Il Presidente Azzollini: Risorse per tax credit esaurite in poche ore. PMI ai margini. Il sistema va rivisto
“Il fatto che le risorse dedicate al credito d’imposta per la produzione cinematografica siano andate per l’ennesima volta esaurite nel giro di un paio d’ore è tutt’altro che un bel segnale. Non mi sorprenderei di vedere ancora una volta le piccole imprese ai margini di questa competizione in cui la regola è una sola: chi prima arriva meglio alloggia. E se chi arriva per primo è una grande impresa, è inutile anche provare ad inoltrare la domanda”.
Così Corrado Azzollini, Presidente di Confartigianato Cinema e Audiovisivo, commenta la nota con cui la Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura ha comunicato la sospensione dell’invio delle domande per la linea di intervento di credito d’imposta per la produzione cinematografica (TCPF2, TCSF2) in considerazione delle richieste pervenute in relazione alle risorse disponibili.
Già dall’apertura della cosiddetta ‘finestra’, le imprese del comparto hanno sperimentato ogni tipo di difficoltà con la piattaforma informatica, tanto che molti, anche dopo aver inserito con grandissima difficoltà tutti i dati e tutta la documentazione, non hanno potuto ultimare il caricamento della domanda.
E dopo qualche ora è stata annunciata la sospensione della possibilità di inviare le richieste per esaurimento delle risorse.
Per Azzollini “il sistema va rivisto e subito. È incredibile che l’accesso ad un beneficio ministeriale debba essere condizionato da variabili completamente avulse rispetto al merito del prodotto ed assolutamente al di fuori del controllo delle imprese. Senza contare che bastano poche domande di grandi produzioni a far letteralmente saltare il banco, con il risultato che le piccole imprese, quelle che avrebbero più titolo e necessità di accedere al beneficio, restano a guardare. Per questo – continua Azzollini – abbiamo scritto al Ministro Franceschini: è innanzitutto necessario riaprire nei tempi più brevi la finestra di accesso alla misura consentendo in primis il recupero di quelle domande completate ma non finalizzate per ragioni dipendenti dalla piattaforma. Se l’intenzione è davvero quella di far crescere il comparto, allora è il caso di cominciare a cambiare alcune regole, a partire da quelle per l’accesso ai ristori per la distribuzione. È paradossale che, ad oggi, risultino escluse proprio le imprese più pesantemente danneggiate dalla pandemia o che hanno avuto la sfortuna di essere uscite con i propri prodotti nell’imminenza della chiusura delle sale: abbiamo già scritto al Ministero in merito e attendiamo risposta. I produttori indipendenti e le piccole imprese non sono la serie B del cinema italiano – conclude Azzollini. È ora che facciano sentire la propria voce”.
STUDI – Le politiche fiscali per uscire da una lunga recessione – L’analisi dell’Ufficio Studi su IlSussidiario.net
In questa primavera del 2021 l’economia italiana rimane ancora rallentata dal contagio da Covid-19. L’Italia è tra i paesi con i più pesanti effetti sanitari ed economici della pandemia: il confronto internazionale viene proposto nell’analisi dell’Ufficio Studi Confartigianato contenuta nell’articolo, a firma di Enrico Quintavalle, pubblicato su IlSussidiario.net.
Sul mercato del lavoro si misurano già pesanti effetti della recessione, estesi al lavoro indipendente che segna il peggior calo di occupati dal 2005. Gli effetti della pandemia si riverberano sulla stabilità della struttura imprenditoriale; a seguito dello straordinario prosciugamento dei fondi liquidi provenienti dalla clientela, più di un terzo delle imprese rimane esposta, almeno fino all’estate, a seri problemi di liquidità. Gli interventi pubblici per contrastare la carenza di fondi liquidi sono stati ingenti, mentre le imprese hanno dovuto sostituire i fondi liquidi provenienti dalle vendite con prestiti bancari. La sostituzione di liquidità proveniente dai pagamenti dei clienti con prestiti bancari influisce negativamente sugli oneri finanziari e la creazione di valore aggiunto, mentre il maggiore indebitamento richiederà tempi lunghi per essere completamente riassorbito dai bilanci delle imprese. L’economia italiana rimane imbrigliata da un eccesso di risparmio.
Lo sforzo fiscale determinato dalle politiche anticicliche nelle economie avanzate è ingente, con ricadute senza precedenti sul debito pubblico. Mentre cresce la pressione fiscale, la caduta degli investimenti privati è stata solo in parte compensata dall’aumento degli investimenti pubblici. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) trasmesso ieri al Parlamento, e che sarà presentato nei prossimi giorni all’Unione europea, rilancia i processi di accumulazione di capitale: solo un più sostenuto ritmo degli investimenti, grazie agli elevati moltiplicatori fiscali, può generare la maggiore crescita necessaria per mantenere la sostenibilità di lungo periodo del debito pubblico. Ma non basta investire, servono qualità ed efficacia nella gestione dei progetti: elevati tempi di realizzazione delle opere pubbliche e costi eccessivi possono ridurre gli effetti moltiplicativi degli investimenti pubblici. La qualità della pubblica amministrazione e la riduzione della burocrazia rappresentano fattori chiave di successo della politica fiscale e del PNRR, rispetto ai quali il nostro Paese deve recuperare forti ritardi. Vi è un eccessivo peso delle complessità amministrative; per la burocrazia fiscale, la più pervasiva, l’Italia è all’ultimo posto tra i 27 paesi dell’Unione europea, tre posizioni dietro al 24° posto di dieci anni prima, rendendo le politiche della semplificazione fiscale dell’ultimo decennio delle vere e proprie ‘grida manzoniane’.