EVENTI – Da Confartigianato e SME7 appello ai Governi del G7: Artigianato e piccole imprese siano al centro della ripresa
Dall’11 al 13 giugno si è svolta in Cornovaglia la riunione dei leader del G7, i sette maggiori Stati economicamente avanzati del pianeta: Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti. In vista dell’appuntamento, Confartigianato e le Organizzazioni delle piccole imprese e dell’artigianato dei 7 Paesi (SME7) hanno condiviso un appello comune ai Governi del G7 per porre le piccole imprese al centro della ripresa.
La dichiarazione congiunta è stata elaborata il 20 maggio scorso in occasione di un incontro delle Pmi del G7, cui ha partecipato il Presidente di Confartigianato Marco Granelli e durante il quale sono state discusse le rispettive priorità e le sfide che le piccole imprese devono affrontare.
“Porre le piccole imprese al centro dei piani di ripresa economica”: questo è il messaggio che il Presidente Granelli ha lanciato al G7. “Le piccole imprese di tutto il mondo – sottolinea – sono il fondamento delle nostre economie. Sono state gravemente colpite dagli effetti economici della pandemia di coronavirus e ora devono essere in primo piano nelle scelte dei Governi per affrontare la ripresa e migliorare la resilienza economica”.
Tra le indicazioni di SME7, condivise da Confartigianato, c’è anche la richiesta di sostenere le piccole imprese nel loro percorso di riduzione delle emissioni di carbonio. “Le piccole imprese – spiega Granelli – sono impegnate a fare la loro parte nella transizione verso un’economia green e spesso sono all’avanguardia nello sviluppo di approcci innovativi per ridurre il loro impatto sul clima e integrare la sostenibilità nelle pratiche aziendali”. Per questo, le politiche ambientali devono sostenerle in questo loro impegno con modalità adatte a loro anche in base alle loro capacità di investimento.
Un altro tema della dichiarazione riguarda il divario digitale. Le piccole imprese sono leader nell’abbracciare le opportunità offerte dall’e-commerce e dai nuovi strumenti digitali per raggiungere nuovi mercati, migliorare l’efficienza e crescere. Tuttavia, rispetto alle grandi imprese, che hanno maggiori risorse e infrastrutture, devono spesso affrontare barriere significative, come l’accesso limitato ai dati e alla formazione. La transizione digitale è stata accelerata dalla pandemia di coronavirus. “Incoraggiamo i governi del G7 – sottolinea il Presidente di Confartigianato – ad assumere misure per permettere alle piccole imprese di trarre vantaggio dalle opportunità presentate dall’economia digitale”. Le iniziative politiche – si legge nella dichiarazione congiunta – dovrebbero concentrarsi sull’aumento della cooperazione per quanto riguarda l’accesso alle tecnologie emergenti e permettere alle piccole imprese di investire nella tecnologia digitale. Le condizioni devono essere uguali per tutte le imprese, sia per quanto concerne i punti di vendita tradizionali, che il commercio on line. Ciò dovrebbe includere misure per garantire l’accesso ai dati e l’equa tassazione delle imprese di tutte le dimensioni che operano nell’economia digitale.
Sostenere un quadro commerciale internazionale favorevole alle piccole imprese è un altro aspetto sul quale Confartigianato e le Organizzazioni delle piccole imprese dei G7 hanno richiamato l’intervento dei governi. Oltre il 90% delle imprese del mondo sono piccole imprese. Tuttavia, le piccole imprese sono sottorappresentate nella quota del commercio internazionale, perché spesso non hanno le risorse per accedere ad altri mercati come fanno le grandi organizzazioni. Ora è il momento di mettere le piccole imprese al centro del commercio globale del futuro. Gli sforzi del G7 dovrebbero includere il riconoscimento dell’importanza delle piccole imprese per il commercio internazionale; guidare ed espandere ulteriormente le iniziative che aiutano le piccole imprese ad accedere ai mercati globali; modernizzare e snellire le procedure e i processi commerciali, anche all’OMC; rendere gli accordi commerciali internazionali accessibili alle piccole imprese.
“Le piccole imprese – sottolinea il Presidente di Confartigianato – sono il cuore delle nostre economie e comunità. Saranno la chiave per la ripresa globale dalla pandemia del coronavirus. Siamo pronti ad impegnarci con i governi del G7 per affrontare tutti insieme queste sfide”.
MODA – Nasce Artisanal Evolution, format per rilanciare l’eccellenza della moda artigiana made in Italy
Csm – Camera Showroom Milano lancia il format Artisanal Evolution in collaborazione con Confartigianato Moda, il patrocinio del Comune di Milano e il supporto di Camera Buyer. L’evento espositivo è stato ideato per rilanciare Milano durante le Fashion week, ma soprattutto per creare un network fra gli showroom già associati a Csm a partire dalle vendite della stagione primavera-estate 2022, le cui prime collezioni saranno mostrate durante la prossima edizione di Milano moda uomo, in programma a partire dal 18 giugno.
Un forte segnale di unione per comunicare all’esterno la volontà e il desiderio degli showroom multibrand di fare sistema per il rilancio della città e delle piccole e medie imprese, cardine di tutto il sistema moda italiano.
Artisanal evolution permetterà di intraprendere un percorso itinerante attraverso il meglio del Made in Italy attraverso un concept in presenza che si ripeterà a ogni fashion week uomo e donna per dare nuovo slancio alle vendite delle pmi artigiane.
Ciascuno dei sedici showroom associati a Csm che hanno aderito all’iniziativa presenterà un proprio brand, già associato a sua volta a Confartigianato.
Gli spazi espositivi all’interno di ogni showroom saranno coordinati e creati su misura per l’occasione da architetti italiani e, per favorire il collegamento, sarà previsto un servizio di sei navette shuttle che metteranno in comunicazione tutte le location espositive. Per settembre sarà inoltre pronta un’app dedicata all’evento che includerà tutte le informazioni e indicazioni necessarie.
«In un momento di instabilità mai vissuto prima dal settore, Confartigianato moda non poteva che fare un passo avanti per compattare il sistema moda nazionale di eccellenza e coordinare tutte le iniziative che possano ridare slancio alla produzione e promozione del Made in Italy», ha dichiarato Fabio Pietrella, Presidente di Confartigianato Moda. Gigliola Maule, presidente di Csm, ha a sua volta aggiunto: «Il desiderio di creare nuove sinergie nasce a monte da Milano loves Italy, movimento promosso da White che vede uniti i principali attori della fashion week di Milano. Questo grande progetto comune ci dara` la possibilità di offrire il nostro contributo per sostenere le aziende artigiane che rappresentano l’eccellenza del Made in Italy nel mondo».
REVISIONI – Dal 13 luglio si cambia sistema di pagamento. Anara: ‘La migrazione garantisca funzionalità e continuità procedure”
Il 13 luglio cambiano le modalità di pagamento per le operazioni di revisioni auto e moto: da PosteMotori si passa alla piattaforma PagoPA. Una migrazione che preoccupa i Revisori Auto di Anara Confartigianato. Il Presidente Vincenzo Ciliberti si è rivolto infatti alla Direzione generale della Motorizzazione Civile per sollecitare un incontro finalizzato a rassicurare i centri di revisione.
Ciliberti sottolinea che “la funzionalità del meccanismo di pagamento è essenziale per l’operatività dei centri di controllo” e teme che “il passaggio al nuovo sistema, in tempi molto ristretti, possa causare disservizi e criticità per le aziende, con ripercussioni anche per i consumatori”.
Il Presidente di Anara Confartigianato mette in evidenza un ulteriore elemento di disagio, con probabili, rilevanti ricadute economiche per il settore: si tratta del fatto che i titoli di pagamento già acquistati (prepagati, bollettini di c/c postale) devono essere utilizzati massimo entro il 13 luglio, dopo tale data non avranno più alcuna validità.
I Revisori Auto di Confartigianato chiedono quindi alla Motorizzazione una migrazione al nuovo sistema gestita in modo da garantire la continuità e la piena funzionalità delle procedure, per scongiurare il rischio di black-out dell’attività dei centri di controllo.
L’incontro richiesto da Anara dovrà servire anche a chiarire le caratteristiche e le modalità della piattaforma PagoPA, per fornire le necessarie indicazioni alle imprese associate che dovranno utilizzare la nuova procedura.
LEGGE N. 76/2021 – Pubblicata la legge di conversione del D.L. n. 44/2021
E’ stata pubblicata, sulla Gazzetta Ufficiale n. 128 del 31 maggio 2021, la Legge 28 maggio 2021, n. 76 di conversione del decreto-legge 1° aprile 2021, n. 44, recante misure urgenti per il contenimento dell’epidemia da COVID-19, in materia di vaccinazioni anti SARS-CoV-2, di giustizia e di concorsi pubblici.
La legge – in vigore dal 1° giugno 2021 – contiene interventi eterogenei ma di assoluto rilievo:
• contenimento dell’epidemia,
• norme in materia di vaccinazioni,
• scudo penale per i sanitari;
• norme in tema di giustizia durante il periodo emergenza e fino al 31 luglio prossimo;
• semplificazione dei concorsi pubblici.
Tra le novità segnaliamo:
Stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili
Prorogata la possibilità di stabilizzare i lavoratori socialmente utili assunti presso la Pubblica Amministrazione (art. 1, comma 495, L. 160/2019), fino al 31 luglio 2021 anche se in sovrannumero rispetto alla dotazione organica, al piano di fabbisogno di personale e ai vincoli di assunzione previsti (art. 8).
Assemblee degli Enti del Terzo settore
Il comma 4 dell’articolo 8, con una modifica al comma 8-bis dell’art. 106 del D.L. n. 18/2020, consente a tutti gli Enti del Terzo settore di disporre al pari degli altri enti del Libro primo del Codice civile, per l’anno 2021, di un arco temporale più ampio, nonché di una disciplina semplificata per il ricorso a modalità telematiche, in relazione allo svolgimento delle assemblee chiamate ad approvare i bilanci. Per effetto della novella introdotta nel corso della conversione in legge del decreto legge 183 del 2020, tali norme sono applicabili alle assemblee tenute entro il 31 luglio 2021 (comma 7).
CERTIFICAZIONI VERDI – Parere favorevole del Garante Privacy con adeguate garanzie – Disposto il blocco provvisorio per l’App IO
Il Garante per la protezione dei dati personali, con due distinti provvedimenti del 9 giugno 2021 ha dato parere favorevole sullo schema di decreto attuativo, che attiva la Piattaforma nazionale-DGC per il rilascio del green pass, prevedendo adeguate garanzie per l’utilizzo delle certificazioni verdi e al contempo, ha chiesto a PagoPA, società pubblica che gestisce l’App IO, di bloccare provvisoriamente alcuni trattamenti di dati effettuati con quest’App che prevedono – tramite un tracker – l’interazione con i servizi di Google e Mixpanel.
Il green pass, introdotto dal decreto “Riaperture” per consentire gli spostamenti tra Regioni e l’accesso a eventi pubblici e sportivi, è ora previsto, nelle zone gialle, anche per partecipare alle feste in occasione di cerimonie civili e religiose. L’Autorità, che ha già avvertito il Governo sulle criticità dell’attuale versione del decreto “Riaperture”, ricorda la necessità di individuare con chiarezza, in sede di conversione in legge del decreto, i casi in cui può essere chiesto all’interessato di esibire la certificazione verde per accedere a luoghi o locali. Proprio l’attuale indeterminatezza delle circostanze in cui è richiesta l’esibizione del green pass ha favorito l’adozione, da parte di alcune Regioni e Province autonome, di ordinanze che ne hanno imposto l’uso anche per scopi ulteriori rispetto a quelli previsti nel decreto riaperture e nei confronti delle quali il Garante è già intervenuto. L’Autorità sottolinea, inoltre, che anche il Regolamento europeo sul green pass, attualmente in fase di adozione, prevede che lo stesso possa essere utilizzato dagli Stati membri per finalità ulteriori, rispetto agli spostamenti all’interno dell’Ue, ma solo se ciò è espressamente previsto e regolato da una norma nazionale. L’Autorità – pur valutando positivamente, nel complesso, lo schema di D.P.C.M. che recepisce gran parte delle indicazioni fornite del Garante nel corso delle interlocuzioni con il Ministero della Salute – rileva alcuni profili sui quali ritiene necessario un intervento di modifica.
EUROPEAN DIGITAL IDENTITY – La proposta della Commissione europea per una identità digitale affidabile e sicura per tutti gli europei
La Commissione Europea, con un comunicato stampa del 3 giugno 2021, ha proposto un quadro relativo a un’identità digitale europea che sarà disponibile per tutti i cittadini, i residenti e le imprese dell’UE. I cittadini potranno dimostrare la propria identità e condividere documenti elettronici dai loro portafogli europei di identità digitale semplicemente premendo un tasto sul telefono. Potranno accedere ai servizi online con la loro identificazione digitale nazionale, che sarà riconosciuta in tutta Europa. Le piattaforme molto grandi saranno tenute ad accettare l’utilizzo dei portafogli europei di identità digitale su richiesta dell’utente, ad esempio per dimostrarne l’età. L’utilizzo del portafoglio europeo di identità digitale sarà sempre a discrezione dell’utente. In virtù del nuovo regolamento, gli Stati membri offriranno ai cittadini e alle imprese portafogli digitali in grado di collegare le loro identità digitali nazionali con la prova di altri attributi personali (ad esempio patente di guida, diplomi, conto bancario).
L’identità digitale europea:
• sarà disponibile per chiunque voglia utilizzarla: tutti i cittadini, i residenti e le imprese dell’UE che desiderino avvalersi dell’identità digitale europea potranno farlo;
• sarà di ampio utilizzo: i portafogli europei di identità digitale potranno essere utilizzati ampiamente quale mezzo di identificazione degli utenti o per provare determinati attributi personali, allo scopo di accedere a servizi digitali sia pubblici che privati in tutta l’Unione;
• permetterà agli utenti il controllo dei propri dati: i portafogli europei di identità digitale consentiranno alle persone di scegliere quali aspetti relativi all’identità, ai dati e ai certificati condividere con terzi e di tenere traccia di tale condivisione. Il controllo degli utenti garantisce che siano condivise solo le informazioni che è necessario condividere.
PRIVACY – DALLA COMMISSIONE UE LE CLAUSOLE CONTRATTUALI TIPO PER TITOLARI E RESPONSABILI DEL TRATTAMENTO
E’ stata pubblicata, sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea n. 199 del 7 giugno 2021, la Decisione di esecuzione (UE) 2021/915 relativa alle clausole contrattuali tipo tra titolari del trattamento e responsabili del trattamento in relazione al trattamento dei dati personali da parte delle istituzioni, degli organi e degli organismi dell’Unione e sulla libera circolazione di tali dati.
In particolare, le clausole si applicano al rapporto tra titolari del trattamento e responsabili del trattamento soggetti al GDPR e tra titolari del trattamento e responsabili del trattamento soggetti al regolamento (UE) 2018/1725. Questo al fine di assicurare un approccio coerente alla protezione dei dati personali in tutta l’Unione e la libera circolazione dei dati personali nell’UE.
I concetti di “titolare del trattamento” e di “responsabile del trattamento” hanno un ruolo cruciale nell’applicazione del regolamento (UE) 2016/679 e del regolamento (UE) 2018/1725. Il titolare del trattamento è la persona fisica o giuridica, l’autorità pubblica, il servizio o altro organismo che, singolarmente o insieme ad altri, determina le finalità e i mezzi del trattamento di dati personali. Ai fini del regolamento (UE) 2018/1725, per titolare del trattamento si intende l’istituzione o l’organo dell’Unione, la direzione generale o qualunque altra entità organizzativa che, singolarmente o insieme ad altri, determina le finalità e i mezzi del trattamento di dati personali. Il responsabile del trattamento è la persona fisica o giuridica, l’autorità pubblica, il servizio o altro organismo che tratta dati personali per conto del titolare del trattamento.
ARTIGIANI E COMMERCIANTI – DIFFERIMENTO DEI TERMINI DI VERSAMENTI CONTRIBUTIVI – NIENTE SANZIONI O INTERESSI
Con circolare n. 85 del 10 giugno 2021, l’INPS, facendo seguito al messaggio n. 1911 del 13 maggio 2021, con cui è stato disposto in via amministrativa, previo nulla osta del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, il differimento al 20 agosto 2021 del termine di pagamento della rata dei contributi oggetto di tariffazione 2021 avente scadenza originaria il 17 maggio 2021, ha chiarito che, alla luce dell’articolo 47 del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 123 del 25 maggio 2021, ha previsto che il versamento delle somme richieste con l’emissione 2021 dei contributi previdenziali dovuti dai soggetti di cui all’articolo 1 della legge 2 agosto 1990, n. 233, con scadenza il 17 maggio 2021, può essere effettuato entro il 20 agosto 2021, senza alcuna maggiorazione, sui versamenti suddetti effettuati entro la data del 20 agosto 2021 non verranno applicate sanzioni civili o interessi.