MEDIA – al via dal 9 ottobre l’iniziativa ‘Linea Verde Start’: Rai 1 e Confartigianato in viaggio nell’Italia del valore artigiano. Si parte il 9 ottobre, alle 12 su Rai 1
Per quattro settimane, ogni sabato, Linea Verde accompagnerà i telespettatori nelle aziende a valore artigiano, li guiderà nei luoghi dove gli imprenditori creano benessere economico e coesione sociale, racconterà le loro storie e l’impegno di Confartigianato al loro fianco.
Per la prima volta e in esclusiva con Confartigianato, Rai 1 dedica uno dei suoi programmi di punta alle piccole imprese che fanno grande il nostro Paese.
E’ un viaggio nell’Italia del valore artigiano, condotto da Federico Quaranta, che in ogni regione italiana mostrerà di cosa sono capaci i nostri imprenditori.
Insieme ai rappresentanti di Confartigianato, Linea Verde Start entrerà nelle aziende e ascolterà le testimonianze degli imprenditori che usano testa, mani, cuore ma anche tecnologie e competenze digitali per creare pezzi unici e capolavori di ingegno.
“In ogni territorio – spiega il Presidente di Confartigianato Marco Granelli – faremo conoscere al pubblico televisivo i prodotti ‘a valore artigiano’, tanti, diversi tra loro, ma tutti belli, ben fatti, sostenibili, frutto di passione, creatività, tradizioni e grandi innovazioni. Scopriremo insieme perché l’Italia è il Paese più bello del mondo. Anche perché è fatto di milioni di artigiani e di piccoli imprenditori, innamorati del loro lavoro, della loro terra, profondamente radicati nelle comunità e, contemporaneamente, capaci di conquistare i mercati di tutto il mondo. Confartigianato è da sempre al loro fianco, orgogliosa di rappresentarli anche in questa esclusiva collaborazione con Rai 1, e di costruire, insieme a loro, un pezzo del futuro dell’Italia”.
Il filo conduttore delle puntate di Linea Verde Start sarà dunque il ‘valore artigiano’ declinato nelle molteplici espressioni dei territori e nei numerosi settori di attività d’impresa.
Buon viaggio!
FISCO – La riforma fiscale, non più rinviabile, sia stimolo a crescita e attui semplificazione
Il Paese ha senz’altro bisogno di una vera riforma fiscale che riduca la tassazione sui fattori della produzione e semplifichi il sistema. Bene quindi aver posto lo stimolo alla crescita come principio generale della riforma fiscale approvata ieri in Consiglio dei Ministri. Ci auguriamo che, insieme alla semplificazione del sistema tributario, siano le linee guida dei Decreti legislativi attuativi della riforma”.
Questo l’auspicio espresso da Confartigianato dopo l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del testo di legge delega sulla Riforma fiscale.
Il Parlamento saprà senz’altro arricchire di contenuti il testo normativo sulla base delle indicazioni fornite dalle Commissioni parlamentari Finanze di Camera e Senato nel documento conclusivo dei lavori dell’indagine conoscitiva che ha visto il contributo di gran parte degli attori della fiscalità del nostro Paese.
In particolare, sulla base del documento conclusivo, Confartigianato auspica che il Parlamento inserisca fra i principi di delega la necessità di conservare, nell’ambito di un sistema duale, l’attuale regime forfetario e confida che siano ricomprese, tra i principi di semplificazione, le nuove modalità di rateazione delle imposte dirette indicate dalle Commissioni.
Confartigianato valuta positivamente il riconoscimento della necessità di giungere ad una modalità di tassazione del reddito d’impresa neutrale rispetto alla forma giuridica, come pure l’indicazione di ridurre gradualmente le aliquote medie dell’IRPEF e l’avvicinamento, nella tassazione del reddito d’impresa, tra valori civilistici e fiscali che non può, però, essere limitato ai soli soggetti IRES. Ci saremmo aspettati in sede di riforma un’attenzione alla fiscalità degli immobili strumentali utilizzati dalle imprese, tassati, spesso, con l’IMU alla stregua delle seconde case.
Resta aperto il nodo delle risorse, la riforma deve porsi anche l’ambizioso obiettivo di portare la nostra pressione fiscale in linea con quella media degli altri Paesi europee e senza adeguate coperture, rispetto a quelle già previste, non vorremmo che molti dei principi di delega siano destinati a restare lettera morta.
GREEN PASS – Confartigianato al Senato: “Bene, ma chiarire e semplificare applicazione in piccole imprese”
Confartigianato esprime un giudizio positivo sulla ratio del Decreto Legge n. 127/2021 che estende l’ambito applicativo del green pass ai luoghi di lavoro. Il provvedimento, infatti, rappresenta la soluzione attesa per garantire la continuità delle attività economiche, consentire al Paese di ripartire in sicurezza, accelerare la campagna vaccinale e scongiurare ulteriori restrizioni. Il provvedimento presenta, tuttavia, alcuni rilevanti problemi interpretativi ed applicativi, legati in particolar modo alla tematica dei controlli sul possesso del green pass ed ai profili inerenti alla tutela della privacy. E’ il giudizio espresso oggi da Confartigianato in audizione davanti alla Commissione Affari Costituzionali del Senato.
La Confederazione condivide l’estensione dell’obbligo di green pass a tutti i lavoratori, siano essi pubblici, subordinati o autonomi, quale strumento per la ripartenza dell’economia e per l’uscita dalla crisi e volto a coniugare la tutela dei cittadini, e quindi della salute pubblica, con l’esigenza di garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro. Sul tema dei controlli è tuttavia necessario un intervento che, in un’ottica di semplificazione, consenta alle imprese artigiane e alle piccole imprese di definire adeguate e agevoli modalità operative per l’organizzazione delle verifiche richieste dal decreto legge e che permettano di far fronte a tutte quelle ipotesi, proprie dell’organizzazione aziendale o della specifica attività di impresa, in cui i lavoratori svolgano prestazioni in luoghi diversi da quelli del proprio datore di lavoro o che non vi accedano in modo continuativo.
Regole chiare e univoche sull’uso delle certificazioni verdi sono infatti necessarie per superare il problema della responsabilità dei datori di lavoro in materia di sicurezza in azienda, considerata l’impossibilità di raccogliere e conservare i dati relativi alle certificazioni verdi dei dipendenti.
A questo proposito Confartigianato pur comprendendo le ragioni sottese alla necessità di protezione dei dati personali, ritiene tuttavia necessario individuare un miglior bilanciamento tra l’esigenza di tutela della privacy e l’esigenza per i datori di lavoro di porre in essere controlli che possano rendere effettivo ed efficace l’uso del green pass.
Confartigianato apprezza anche la previsione che consente alle imprese con meno di 15 dipendenti di sostituire il lavoratore sospeso e la cui finalità è quella di introdurre un regime di miglior favore per le piccole imprese.
Diversi, tuttavia, sono i problemi applicativi evidenziati dalla Confederazione, a partire dalla durata troppo breve della sostituzione e che non consente alle piccole imprese di trovare una adeguata soluzione ad una prolungata assenza ingiustificata del lavoratore privo di green pass. E’ necessario, inoltre, coordinare la disciplina del contratto a termine per sostituzione del lavoratore privo del green pass con quella ordinaria dei rapporti a tempo determinato, al fine di escludere il contratto sostitutivo dal rispetto di una serie di vincoli (stop and go in caso di rinnovo; contributi addizionali) che vanificherebbero la finalità della norma di riconoscere maggiore flessibilità alle piccole imprese di fronte ad una situazione, quale l’assenza del lavoratore privo di green pass, che può incidere profondamente sull’organizzazione aziendale e sull’attività di impresa.
STUDI – Con la spesa pubblica che supera i 1.000 miliardi di euro serve una PA più efficiente. L’analisi dell’Ufficio Studi su IlSussidiario.net
Dal quadro di finanza pubblica previsto dal Governo si delinea per il 2022 una manovra espansiva di 22,6 miliardi di euro di maggiore deficit, mentre gli interventi straordinari per contrastare l’epidemia hanno dilatato la presenza dello Stato nell’economia, richiedendo più efficienza della Pubblica amministrazione per gestire gli investimenti, attuare con tempestività il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e creare valore aggiunto dai processi di accumulazione di capitale pubblico.
Una analisi del quadro macroeconomico contenuto nella Nota di aggiornamento al DEF varata la scorsa settimana, delle tendenze della finanza pubblica e delle direttrici della prossima manovra di bilancio è proposta dall’Ufficio Studi Confartigianato nell’articolo Verso la manovra/ Gli ostacoli per riportare il Pil sopra i livelli del 2007 a firma di Enrico Quintavalle, pubblicato su IlSussidiario.net.
Nel triennio 2021-2024 si delinea, grazie alla robusta crescita economica, un politica di bilancio che rimarrà espansiva. Nella prossima manovra di bilancio saranno privilegiati gli interventi in grado di generare crescita, sostenere l’accumulazione di capitale e la dinamica della produttività e aumentare l’occupazione. La combinazione di una maggiore crescita reale e una più alta inflazione contribuiranno alla riduzione del rapporto debito/PIL già da quest’anno.
Gli interventi durante l’emergenza hanno determinato ricadute di entità straordinaria sul bilancio pubblico, portando nel 2021 la spesa pubblica a superare i 1.000 miliardi di euro. A fronte del maggiore peso dello Stato in economia, serve una Pubblica amministrazione più efficiente: secondo gli indicatori di qualità dei servizi pubblici l’Italia è agli ultimi posti tra i 27 paesi dell’Ue. Una macchina pubblica più performante serve da subito, per gestire la delicata partita degli investimenti pubblici del PNRR.
L’analisi si conclude ricordando alcuni dei rischi all’orizzonte, tra cui lo shock di 46,2 miliardi di euro di maggiori costi per le MPI per l’acquisto di commodities non energetiche e gli effetti recessivi dell’aumento del prezzo del petrolio per una economia, come quella italiana, con un elevata dipendenza energetica.
AUTORIPARAZIONE – Ritiro pneumatici fuori uso: il Presidente Angelone chiede l’intervento del Ministro Cingolani
Gli autoriparatori e i gommisti di Confartigianato denunciano gravi carenze e disservizi nel ritiro di pnenumatici e pneumatici fuori uso da parte dei Consorzi abilitati. La situazione ha raggiunto livelli di guardia in tutta Italia, al punto che il Presidente di Confartigianato Autoriparazione Alessandro Angelone si è rivolto al Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani con una lettera nella quale segnala il problema e sollecita un rapido intervento.
“L’attuale sistema di raccolta degli pneumatici – sottolinea il Presidente Angelone – presenta fortissime criticità e carenze che mettono in seria difficoltà i gommisti associati i quali ricorrentemente, e in particolare a fine anno, non si vedono garantito il servizio di ritiro PFU da parte dei Consorzi abilitati. Il rischio molto probabile è di incorrere ancora una volta nel blocco del ritiro dei PFU”.
La giacenza di pneumatici fuori uso non ritirati – spiega Angelone nella lettera al Ministro Cingolani – provoca conseguenze estremamente penalizzanti per le aziende sia sotto il profilo operativo, sia economico poiché espone le imprese al rischio di pesanti sanzioni amministrative, creando gravi ricadute anche per l’ambiente e per la salute della collettività.
Il Presidente di Confartigianato Autoriparazione sottolinea inoltre che “inefficienze e anomalie dell’attuale meccanismo sono anche riconducibili a fenomeni di illegalità che spesso si annidano nel sistema di gestione degli pneumatici. Questo sistema, infatti, che è finanziato attraverso il contributo ambientale versato dagli acquirenti degli pneumatici dovrebbe garantire rintracciamento, raccolta e recupero di una quantità di PFU corrispondente agli pneumatici regolarmente immessi sul mercato. Esistono tuttavia pratiche scorrette come la vendita in nero di pneumatici, anche sul web, che generano evasione fiscale e del contributo ambientale o altre irregolarità nella gestione dei PFU, che pregiudicano il corretto funzionamento del sistema – con il rischio ricorrente di abbandoni, accumuli ingestibili di PFU presso gli operatori – e la copertura economica del sistema nazionale, non essendo possibile distinguere in fase di prelievo presso gli operatori i PFU regolari da quelli derivanti da pratiche illegali”.
Il Presidente Angelone, nel richiedere l’intervento del Ministro, ricorda che Confartigianato Autoriparazione è da tempo intervenuta presso tutte le sedi istituzionali competenti per sollecitare interventi risolutivi che possano garantire un sistema di tracciabilità, trasparenza e legalità dell’intero flusso degli pneumatici fondato sulla regolarità degli operatori, volto a riequilibrare il meccanismo e assicurarne la sostenibilità economica, oltre che a soddisfare il target di raccolta previsto per legge che, altrimenti, diventa insufficiente a coprire il quantitativo di pneumatici immesso sul mercato.
STUDI – Ripresa a doppia cifra per i servizi digitali: ricavi +11% e-commerce +59% rispetto ai livelli pre-pandemia
La digital economy e le costruzioni si confermano i motori della ripresa in corso, secondo quanto emerge dall’analisi settoriale contenuta nell’ultimo report Covid-19 di Confartigianato. Nel dettaglio il report mette in luce le brillanti performance delle imprese attive nei settori interessati dalla trasformazione digitale. Nella manifattura la produzione di computer ed elettronica nei primi sei mesi del 2021 è del 7,9% superiore allo stesso periodo del 2019, precedente allo scoppio della pandemia da Covid-19, mentre la domanda interna di macchinari, sostenuta dal credito di imposta per investimenti 4.0, fa salire gli ordinativi ai massimi degli ultimi 25 anni.
Nell’ambito dei servizi, il fatturato delle imprese dei servizi di informatica ed altri servizi d’informazione del primo semestre del 2021 sale del 10,9% rispetto allo stesso periodo del 2019; nel dettaglio i ricavi nel settore del software e consulenza informatica segna un +11,0%, mentre quello dei servizi informatici registra un +10,2%.
Il consolidamento della tumultuosa crescita dell’e-commerce, le cui vendite nei primi sei mesi del 2021 salgono del 58,8% rispetto al periodo pre-Covid-19, traina la domanda di servizi di logistica: il comparto dei servizi postali e attività di corriere sale del 19,5%, la migliore performance tra tutti i settori oggetto della rilevazione trimestrale dell’Istat.
Segnali positivi si colgono anche dall’analisi dei dati sul mercato del lavoro del sistema Excelsior di Unioncamere-Anpal: le entrate previste per settembre-novembre 2021 delle imprese dei servizi informatici e delle telecomunicazioni sono 33.880, in aumento del 7,5% rispetto allo stesso periodo del 2019. Nel dettaglio per professione si registra un sensibile aumento (+17,3%) delle entrate di tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione, con una elevata e crescente difficoltà di reperimento, che a settembre 2021 interessa il 54,5% delle entrate previste, in salita rispetto al 48,1% di settembre 2019.
Una nostra recente analisi della struttura imprenditoriale dei servizi digitali rileva la presenza di oltre 88 mila MPI con 234 mila addetti, pari al 54,9% del settore, con un marcato dinamismo (+15,8%) dell’occupazione nell’arco di cinque anni.