CCIAA: AVVISO URGENTE – Mancata comunicazione al Registro Imprese del “domicilio digitale”: attribuzione d’ufficio e contestuale sanzione
Le Camere di commercio sono prossime al rilascio d’ufficio dei domicili digitali e, congiuntamente, all’applicazione delle relative sanzioni.
In base all’ art. 37 del D. L. 16 luglio 2020, n. 76 (convertito con la L. 11 settembre 2020, n. 120), recante “Misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale”, le imprese che non hanno comunicato il proprio domicilio digitale, ovvero il cui domicilio digitale risulti non valido o scaduto, sono soggette a:
applicazione di sanzioni: come previsto dall’art. 2630 del codice civile, in misura raddoppiata, per le società (cioè da 206,00 a 2.064,00 euro), e come indicato dall’art. 2194 del codice civile, in misura triplicata, per le imprese individuali (cioè da 30,00 a 1.548,00 euro).Il pagamento in misura ridotta, per le società sarà di 412,00 euro per ciascun obbligato e per le imprese individuali di 60,00 euro;
attribuzione d’ufficio, dalla Camera di Commercio, di un domicilio digitale, così formato: CODICEFISCALEIMPRESA@IMPRESA.ITALIA.IT, attivo solo in ricezione, accessibile dal rappresentante dell’impresa tramite il cassetto digitale dell’imprenditore, attraverso la piattaforma https://impresa.italia.it/cadi/app/login.
Il domicilio sarà automaticamente inserito e consultabile negli elenchi INI-PEC, pertanto potrà essere utilizzato per notificare all’impresa vari tipi di atti (es. atti amministrativi da parte di altre P.A., atti tributari da parte dell’Agenzia delle Entrate, atti giudiziari ecc.).
Attenzione: Il domicilio digitale assegnato d’ufficio dalla Camera di commercio consentirà il solo ricevimento in entrata di comunicazioni e notifiche, e non anche la trasmissione in uscita di messaggi e documenti.
Le imprese non in regola possono ancora comunicare il proprio domicilio digitale (PEC) al Registro delle Imprese e chiederne l’iscrizione, evitando il procedimento d’ufficio.
Per verificare la regolarità della propria posizione, per scoprire come comunicare la propria PEC e per maggiori informazioni, rivolgersi agli uffici di Confartigianato, che potranno in caso di esito negativo, rilasciare una PEC immediata e procedere con l’effettuazione di tutti gli adempimenti necessari per l’aggiornamento dei propri dati nel registro delle Imprese.
SICUREZZA SUL LAVORO: CORSO DI FORMAZIONE PER LAVORATORI
In programmazione nel corrente mese di giugno, presso la sede Confartigianato di Cosenza, il Corso di formazione per lavoratori, obbligatorio ai sensi dell’art. 37, comma 2, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e ss.mm.
Il corso di formazione per lavoratori si articoli in due moduli distinti:
Formazione Generale –dedicata alla presentazione dei concetti generali in tema di prevenzione e sicurezza sul lavoro e quindi comune a tutti i settori o comparti aziendali;
Formazione Specifica – relativa ai rischi riferiti alle mansioni, ai possibili danni e alle conseguenti misure e procedure di prevenzione e protezione caratteristici del settore o comparto di appartenenza dell’azienda.
La durata complessiva della formazione dei lavoratori in materia di sicurezza è suddivisa in base al rischio:
Rischio basso: 8 ore di formazione (4 ore di formazione generale e 4 ore di formazione specifica);
Rischio medio: 12 ore di formazione (4 ore di formazione generale e 8 ore di formazione specifica);
Rischio alto: 16 ore di formazione (4 ore di formazione generale e 12 ore di formazione specifica).
Per prenotazioni visitare il sito:
oppure compilare il form dedicato al seguente link:
FISCALE: CONTRIBUTO A FONDO PERDUTO WEDDING, INTRATTENIMENTO, HO.RE.CA.
Con provvedimento dell’Agenzia delle entrate 8 giugno 2022, sono stati predisposti le modalità e i termini di presentazione dell’istanza per il riconoscimento del contributo a fondo perduto per i settori del wedding, intrattenimento e organizzazione di cerimonie, HO.RE.CA.
Le istanze devono essere trasmesse in via telematica dal 9 ed entro il prossimo 23 giugno 2022.
Per ricevere informazioni e assistenza contattare l’ufficio Fiscale di Confartigianato al numero unico su tutto il territorio provinciale: 0984/73955.
LAVORO – Confartigianato: “No al salario minimo per legge”
“La determinazione del salario deve continuare ad essere affrontata dalla contrattazione collettiva, per non compromettere il delicato equilibrio fra retribuzione, tutele contrattuali e competitività delle imprese che in Italia è garantito da oltre 70 anni da una contrattazione di qualità, estremamente diffusa, con un livello di copertura che non ha nessun altro Paese europeo”.
Infatti secondo un recente studio di Adapt, sui quasi mille CCNL depositati al Cnel meno della metà risulta effettivamente applicata e i soli CCNL sottoscritti da Cgil, Cisl e Uil coprono il 97% dei lavoratori.
Il Presidente di Confartigianato Marco Granelli è critico su interventi pubblici vincolanti in materia salariale. “L’introduzione di un salario minimo legale – sottolinea – è improponibile poiché, nel caso in cui fosse inferiore a quello stabilito dai contratti collettivi ne provocherebbe la disapplicazione e, nel caso in cui fosse più alto, si creerebbe uno squilibrio nella rinegoziazione degli aumenti salariali con incrementi del costo del lavoro non giustificati dall’andamento dell’azienda o del settore”.
“La contrattazione collettiva – spiega il Presidente di Confartigianato – garantisce già condizioni e strumenti per sostenere i redditi e individuare modalità per migliorare la produttività. La fissazione ex lege del salario sminuirebbe il ruolo svolto dalla negoziazione tra le parti sociali per l’individuazione di trattamenti economici congrui e coerenti, rischiando di colpire anche le tutele collettive e i sistemi di welfare integrativi. Un patrimonio che in questa fase difficile sta offrendo un utile supporto ai lavoratori ed alle imprese, soprattutto in quei territori dove il welfare pubblico è carente se non assente del tutto”.
“Nell’artigianato e nelle piccole imprese – aggiunge Granelli – la contrattazione collettiva definita dalle Organizzazioni più rappresentative, come la Confartigianato, oltre a determinare salari rispettosi dell’art. 36 della Costituzione, è anche lo strumento che ha consentito di individuare soluzioni su misura per le esigenze organizzative e di flessibilità di imprese appartenenti a settori e con mercati spesso estremamente diversi fra di loro , assicurando, nel contempo, importanti tutele collettive ai lavoratori, anche attraverso il proprio consolidato sistema di bilateralità”.
Peraltro, la stessa Commissione europea, che invita i Paese membri a promuovere salari “adeguati ed equi”, valorizza la contrattazione collettiva quale strumento per combattere la povertà lavorativa e migliorare le condizioni di lavoro.
L’introduzione del salario minimo in Italia, diversamente a quello che si vorrebbe far credere, ridurre infatti proprio le tutele contrattuali dei lavoratori.
AUTOTRASPORTO – Europarlamento boccia riforma ETS. Ora ripensare un’efficace transizione green del settore
Il Parlamento Europeo, ha respinto la proposta di “ETS2” che includeva l’autotrasporto e che avrebbe avuto conseguenze dirette sugli aumenti dei costi dei carburanti e i prezzi finali ai consumatori.
“L’autotrasporto è assolutamente a favore della decarbonizzazione e della sostenibilità ambientale. Ma ciò non può e non deve avvenire sulle spalle delle imprese e dei cittadini, che devono essere attori protagonisti e non le vittime della transizione ecologica. Ringraziamo tutti gli europarlamentari italiani sensibili alle richieste dell’economia reale” così commenta il Presidente di Confartigianato Trasporti e Vice Presidente UETR Amedeo Genedani.
La proposta al voto all’Europarlamento avrebbe incluso da subito gli autotrasportatori nei nuovi standards ambientali, escludendo in maniera incomprensibile gli altri settori. A pagare quindi sarebbero stati solo coloro che trasportano beni necessari alla società e all’economia reale, definiti “essenziali” dagli stessi decisori comunitari.
Alla luce delle prospettive future di capacità e copertura della rete di carburanti alternativi in Europa (attualmente in discussione a Bruxelles), l’attuazione di ETS2 cosi come era stata proposta, sarebbe risultata non attuabile. Le imprese di autotrasporto devono prima di tutto poter contare su una infrastruttura di rifornimento di carburanti alternativi capillare ed efficiente su tutto il territorio dell’UE. Solo dopo si potrà parlare di ETS.
“Confartigianato Trasporti, in piena sinergia con UETR a Bruxelles, continuerà a lavorare per far passare tale messaggio” conclude Genedani.
MODA – A Milano dal 17 al 21 giugno la creatività delle Mpi protagonista con Confartigianato ad ‘Artisanal Evolution’
La moda italiana ‘fa squadra’ in nome della valorizzazione della creatività artigiana. Camera Showroom Milano, in collaborazione con Confartigianato Moda, allestirà l’evento Artisanal Evolution dal 17 al 21 giugno 2022 in concomitanza della prossima edizione di Milano Moda Uomo.
L’appuntamento è patrocinato dal Comune di Milano e supportato da Camera Buyer Italiana. La manifestazione, presentata il 9 giugno ad una conferenza stampa, è stata realizzata per dare visibilità alle micro piccole medie imprese italiane e creare un network fra gli showroom già associati a Csm.
Nell’edizione di giugno 2022 di Artisanal Evolution saranno coinvolte sia aziende già presenti durante l’evento dello scorso febbraio, sia aziende direttamente selezionate tra quelle presenti durante il workshop tenutosi lo scorso ottobre. Per favorire il collegamento tra gli showroom, è stato riconfermato un servizio di navette shuttle che permette di mettere in comunicazione circolare tutte le location espositive e le sfilate uomo.
“In un momento d’incertezza ed instabilità di settore mai vissuto prima – ha dichiarato Fabio Pietrella, Presidente di Confartigianato Moda -, Confartigianato Moda non poteva che fare un passo avanti per compattare il sistema moda nazionale di eccellenza e coordinare tutte le iniziative che possano ridare slancio alla produzione e promozione del made in Italy. Innovazione, internazionalizzazione, sostenibilità e formazione come direttrici indispensabili per il rilancio di un comparto essenziale per il pil del nostro Paese”.
Confermato l’evento Csm Meets Sustainability durante la prossima Mfw. Gli showroom associati avranno la possibilità di mostrare, promuovere e proporre brand presenti all’interno dei loro showroom che hanno i requisiti certificati di eco-sostenibilità durante un cocktail presso la Galleria Meravigli lunedì 20 luglio. L’esperta di eco-sostenibilità Caterina Occhio comunicherà ai presenti le linee guida per poter rendere la filiera del tessile-abbigliamento più green.
Csm e Confartigianato Moda hanno inoltre fatto squadra per favorire l’incoming di 50 key buyers provenienti dall’estero. Un’operazione ambiziosa, che vede Confartigianato Moda ed Ice in prima linea al fianco dei principali stakeholder del settore, con l’obiettivo di ospitare a Milano compratori appositamente selezionati tra i top spender dei principali mercati internazionali.
DONNE IMPRESA – Incentivi a imprese femminili siano strutturali. Non con click day
Risorse esaurite in poche ore per gli incentivi del Ministero dello Sviluppo economico a sostegno dello sviluppo e del consolidamento delle imprese femminili. L’elevato numero di domande presentate il 19 maggio e il 7 giugno ha istantaneamente prosciugato il plafond di 400 milioni.
“Ancora una volta – sottolinea la Presidente di Donne Impresa Confartigianato Daniela Biolatto – abbiamo la conferma che la procedura del click day delude le aspettative delle imprenditrici e finisce per creare disparità nelle condizioni di accesso agli incentivi da parte dei potenziali richiedenti”.
“Il forte interesse per le misure di sostegno all’imprenditoria femminile messe in campo dal Ministero dello Sviluppo economico – aggiunge la Presidente Biolatto – impone sia di prevedere un rifinanziamento del Fondo sia di rivisitare le modalità con le quali erogare le risorse. Riteniamo opportuno intervenire in modo strutturale per rendere gli incentivi permanenti almeno per i prossimi 5 anni, anche con una percentuale di aiuto inferiore a quella attuale, e complementari con altre misure di supporto alle imprese femminili”.
Secondo la Presidente delle imprenditrici di Confartigianato “lo strumento di una sovvenzione una tantum non è la strada migliore da perseguire. Il sostegno alle imprese guidate da donne non può esaurirsi nello spazio di un click day e non va inteso come un’azione di inclusione sociale, di assistenza e di integrazione al reddito. Deve essere, invece, un pilastro della politica economica del Paese per rendere le donne realmente partecipi del processo di crescita competitiva dell’Italia”.
STUDI – Legno-mobili, filiera del made in Italy con la migliore performance post-pandemia: produzione 2022 a +8,7% vs. 2019
Il settore del legno e mobili è quello che è più resiliente nel corso della pandemia, grazie all’apporto di 37 mila micro e piccole imprese con meno di 50 addetti, nelle quali sono occupati 153 mila addetti, il 98,7% delle imprese del settore ed il 71,7% dei rispettivi addetti.
Il peso dell’occupazione delle MPI del legno e mobili sul totale dell’economia del territorio italiani è almeno il doppio della media nazionale (0,9%) in Friuli-Venezia Giulia con il 2,6%, Marche con il 2,3% e nelle province autonome di Bolzano con il 2,1% e di Trento con il 1,8%. La provincia con il peso più elevato del comparto sull’economia del territorio è Pesaro e Urbino (4,7%), seguita da Pordenone (4,3%), Treviso (3,4%), Como (3,1%), Udine (2,9%), Monza e Brianza (2,6%), Matera (2,5%), Macerata e Pistoia (entrambe con il 2,3%), Sondrio (2,2%), Bolzano (2,1%), Belluno (2,0%) e Forlì-Cesena, Pisa e Trento (tutte con l’1,8%).
In questo cluster del made in Italy è alta la vocazione artigiana: le 28 mila imprese artigiane rappresentano i tre quarti (76,2%) delle imprese del settore e i loro 86 mila addetti sono il 40,4%% dell’occupazione del settore.
La distribuzione delle imprese, MPI e artigianato con i relativi addetti del legno e mobili per regioni e province nell’Appendice statistica ‘Imprese e artigianato del legno-mobili’. Per scaricarla accedi a ‘Consultare ricerche e studi’.
L’analisi dai dati sulla produzione manifatturiera, evidenzia che a marzo 2022 la produzione cumulata negli ultimi dodici mesi in Italia ha più che recuperato (+0,8%) i livelli del 2019, a fronte del ritardo del 5,3% della Francia e del 5,7% della Germania. Il settore che meglio ha recuperato i livelli di produzione pre-pandemia è quello del Legno-Mobili con +8,7%, seguito da Apparecchiature elettriche con +7,6%, Gomma, plastica, vetro e cemento con +6,8%, Computer ed elettronica con +6,5%, Alimentari e bevande con +5,1%, Altre manifatturiere con 4,7%, Metallurgia e prodotti metallo con +3,0%. Recupero più contenuto per Macchinari con +0,4% e Chimica con +0,3%. Persiste un ritardo per Farmaceutica con -1,7%, Carta e stampa con -3,5%, Mezzi di trasporto con -6,6%, Raffinazione con -7,1%. Il ritardo più pesante per il comparto della Moda (-18,7%).
Per il sistema manifatturiero di legno e mobili le tensioni sui costi generati dal caro-commodities e dalla crisi energetica si associano alla scarsità di materie prime, che nel primo trimestre 2022 ostacola quasi una impresa manifatturiera su quattro (22,7%), per salire al 24,2% nei mobili, fino al 27,6% del legno, delineando gli effetti delle persistenti strozzature nelle filiere globali, come evidenziato nell’ultima analisi dell’Ufficio Studi pubblicata su IlSussidiario.net. Sul mercato del lavoro, persiste una elevata la difficoltà di reperimento di operai specializzati, che nel settore del legno a maggio 2022 è del 59,4%, in aumento di 5,8 punti rispetto ad un anno prima.
I mobili rappresentano un prodotto chiave del made in Italy nel mondo, al secondo posto, con esportazioni che valgono 11,5 miliardi di euro (ultimi dodici mesi a febbraio 2022). Nei primi tre mesi del 2022 le vendite di mobili sui mercati esteri salgono del 20,7% rispetto allo stesso periodo del 2021.
ODONTOTECNICI – Confartigianato e le altre sigle di rappresentanza a confronto con la politica su ruolo e spazio professionale degli odontotecnici
Il prossimo 15 giugno, a Roma, Confartigianato, Cna e Casartigiani organizzano un confronto con i parlamentari italiani per approfondire i temi più caldi per gli imprenditori di settore, anche alla luce delle radicali mutazioni tecnologiche, di contesto e di mercato degli ultimi anni.
L’entrata in vigore del Regolamento UE 2017/745 ha confermato e rafforzato il ruolo del “fabbricante” di dispositivi medici su misura, attribuendogli una serie di responsabilità sul piano del controllo della qualità, delle prestazioni e della sicurezza del dispositivo, oltre alla documentazione necessaria per certificare il manufatto. Di fatto, tutte novità in contrasto con la normativa comunitaria e la legislazione italiana, definita quasi un secolo fa, nel 1928.
Negli ultimi anni, in più, anche il settore odontotecnico è stato investito dalla tecnologia, che ha introdotto una progressiva digitalizzazione dei processi di produzione. In assenza di norme stringenti a livello nazionale, questa situazione ha stravolto il mercato, aprendo a una pesantissima concorrenza sleale ai danni dei nostri imprenditori. Il digitale ha aperto alla possibilità di realizzare dispositivi a distanza, anche da soggetti non tenuti al rispetto degli obblighi previsti per i fabbricanti. A cominciare dalla relativa iscrizione dei dispositivi presso l’apposito Registro del Ministero della Salute. Tutte condizioni che hanno stravolto il mercato degli odontotecnici, portando una concorrenza sleale spietata e a basso costo, fuori da qualsiasi certificazione di qualità, di idoneità sanitaria e di sicurezza per i cittadini.
L’incontro del 15 giugno vuole essere l’occasione giusta per un confronto con il mondo politico, perché il parlamento italiano condivida la necessità di definire autonomia e responsabilità proprie della figura professionale dell’odontotecnico, definendone inequivocabilmente il perimetro di attività e creando, finalmente, le condizioni per l’esercizio del suo ruolo esclusivo di fabbricante di dispositivi medici su misura in campo odontoiatrico.