TESSERA SANITARIA – Dal 1° giugno possibile produrla anche senza il microchip
Per far fronte alla possibile carenza di materiali necessari per la produzione del microchip presente sulla TS-CNS, dovuta alla grave crisi internazionale, dal 1° giugno 2022 è possibile produrre la Tessera Sanitaria anche senza il microchip.
Dunque, a partire dal 1° giugno, la Tessera Sanitaria potrà essere emessa nella versione TS-CNS (Carta Nazionale dei Servizi) che comprende il microchip o in alternativa nella versione TS semplice senza il componente elettronico.
In entrambi i casi le Tessere di nuova emissione, le emissioni per scadenza e i duplicati continueranno ad avere sul retro del tesserino plastificato la TEAM – Tessera europea di assicurazione di malattia.
La modifica normativa che prevede questa possibilità nella produzione delle tessere è stata prevista dal Decreto Interministeriale (del Ministero dell’economia e delle finanze emanato di concerto con il Ministero della salute e con il Ministero per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale – Dipartimento per la trasformazione digitale) del 30 maggio 2022, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 133 del 9 giugno 2022.
Per le nuove Tessere Sanitarie che saranno prodotte senza la componente Carta Nazionale dei Servizi, sarà possibile, inoltre, utilizzare fino al 31 dicembre 2023 la propria TS-CNS con microchip anche se riporta sul fronte una data di validità già scaduta.
Questo – si legge nel comunicato – è stato reso possibile per continuare a permettere ai cittadini di poter usufruire dei servizi digitali della Pubblica Amministrazione per i quali è previsto l’accesso tramite questa funzione sui portali istituzionali.
Per l’aggiornamento del software di gestione della componente CNS secondo la nuova scadenza, gli utenti potranno trovare indicazioni all’interno del portale del Sistema Tessera Sanitaria.
La proroga è limitata alle sole funzionalità della componente CNS e non della TEAM riportata sul retro della TS-CNS.
EUROPA – Da 3 milioni di artigiani e Mpi italiani, francesi e tedeschi appello all’UE per lo sviluppo
Meno burocrazia, più credito, sostegno all’innovazione e alla transizione green e digitale, più formazione per creare manodopera qualificata. Lo chiedono alle istituzioni europee e nazionali le Confederazioni dell’artigianato e delle Pmi di Italia, Francia e Germania in una Dichiarazione congiunta firmata oggi a Roma, nel corso di un incontro nella sede di Confartigianato, dal Presidente di Confartigianato Marco Granelli, dalla Vice Presidente di CMA France Fabienne Munoz e dal Presidente di ZDH Hans Peter Wollseifer.
Il documento è stato illustrato al Ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti al quale i vertici delle tre Confederazioni, che rappresentano 3 milioni di imprese e 11 milioni di addetti in Italia, Francia e Germania, hanno indicato la necessità di un deciso impegno della Ue e dei singoli Stati per rafforzare l’artigianato e le micro e piccole imprese e sostenerne lo sviluppo in questa fase di profonde trasformazioni economiche e sociali.
Tra le misure prioritarie sollecitate dai rappresentanti delle PMI: la riduzione degli oneri burocratici a carico delle imprese e l’applicazione sistematica del principio “Think Small First” (Pensare innanzitutto ai piccoli); migliorare l’accesso ai finanziamenti necessari per potenziare le attività d’impresa; sostenere i processi di innovazione e la digitalizzazione; soddisfare il fabbisogno di manodopera qualificata.
“Gli artigiani e i piccoli imprenditori – ha sottolineato il Presidente di Confartigianato Marco Granelli – sono pronti ad affrontare la sfida dello sviluppo sostenibile e delle trasformazioni tecnologiche e digitali. Ma vanno sostenute nei loro sforzi con un ambiente favorevole alle loro attività, in particolare per quanto riguarda l’impatto delle nuove norme europee in materia di finanza sostenibile e certificazione della sostenibilità”.
Per Fabienne Munoz, vicepresidente di CMA France: “Servono misure straordinarie per sostenere le imprese artigiane e favorire i loro investimenti, riducendo i costi energetici e potenziando la formazione professionale per consentire l’assunzione di manodopera qualificata”.
Da parte sua, il Presidente di ZDH Hans Peter Wollseifer ha insistito sulla necessità di “abbattere il carico di burocrazia che oggi pesa sui piccoli imprenditori e di eliminare gli obblighi di rendicontazione non necessari”.
ASSOCIAZIONI SPORTIVE – Gestione e adempimenti sospesi – Indicazioni dall’INPS
L’INPS, con la circolare n. 64 del 30 maggio 2022, fornisce le istruzioni per la gestione della sospensione dei termini relativi agli adempimenti e ai versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali per le federazioni sportive nazionali, per gli enti di promozione sportiva e per le associazioni e le società sportive professionistiche e dilettantistiche, disposta dalla legge 30 dicembre 2021, n. 234, e dalla legge 27 aprile 2022, n. 34, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 1 marzo 2022, n. 17.
L’articolo 1, comma 923, della legge 30 dicembre 2021, n. 234, ha disposto, alla lettera b), per i medesimi organismi sportivi, la sospensione dei termini – dal 1° gennaio 2022 al 30 aprile 2022 – relativi agli adempimenti e ai versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria.
Successivamente, il decreto-legge 1 marzo 2022, n. 17, come modificato dalla legge di conversione 27 aprile 2022, n. 34, ha previsto, al comma 3-bis dell’articolo 7, che “i termini di sospensione di cui all’articolo 1, comma 923, […] della legge 30 dicembre 2021, n. 234, compresi i termini in scadenza nel periodo dal 1° maggio 2022 al 31 luglio 2022, sono prorogati fino al 31 luglio 2022”.
Il termine per la ripresa dei predetti versamenti sospesi, in applicazione delle previsioni di cui al comma 3-ter del citato articolo 7, è fissato alla data del 31 agosto 2022.
Dunque, gli adempimenti e i versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali (ivi compresi quelli relativi alla quota a carico dei lavoratori), sospesi per effetto delle disposizioni normative in oggetto, dovranno essere effettuati, ai sensi del comma 3-ter dell’articolo 7 del decreto-legge n. 17/2022, senza applicazione di sanzioni e interessi, in unica soluzione entro il 31 agosto 2022.
La ripresa dei versamenti potrà avvenire anche mediante rateizzazione – analogamente senza applicazione di sanzioni e interessi – fino a un massimo di quattro rate mensili di pari importo, pari al 50 per cento del totale dovuto, con l’ultima rata di dicembre 2022 pari al valore residuo.
AUTOTRASPORTO, UNATRAS: IL MIMS ANNUNCIA LA POSITIVA CONCLUSIONE DELLA PROCEDURA PER I CREDITI D’IMPOSTA
Durante l’incontro avvenuto nei giorni scorsi, convocato dopo la presa di posizione di Unatras, il Gabinetto del Ministero ha informato che è stata raggiunta l’intesa con MISE, Agenzia delle Dogane, Agenzia delle Entrate e competenti uffici dell’UE in relazione all’utilizzo del credito di imposta destinato alle imprese di autotrasporto conto terzi come ristoro per l’incremento dei costi sostenuti.
Già nella giornata di oggi sarà inviata a Bruxelles la documentazione utile alla conclusione della procedura.
Il Ministero ha inoltre garantito sulla capienza delle risorse destinate e sui tempi di erogazione delle stesse entro la prossima scadenza fiscale.
UNATRAS, in sinergia con il Ministero, monitorerà da vicino tutti i passaggi che debbono essere completati e che porteranno le imprese a poter disporre della compensazione del credito di imposta in tempi utili.
Si avvia dunque verso la conclusione questa fase del confronto, che comprende anche il tavolo delle regole, avviata dalle federazioni nazionali di UNATRAS con la sottoscrizione del protocollo di intesa del mese di marzo.
Infine i rappresentanti del Ministero, in vista della dichiarazione dei redditi 2021, hanno annunciato che gli importi delle deduzioni forfettarie confermati dal Mef ammontano a 55 euro per giornata lavorativa oltre il Comune. Per la pronta fruizione delle misura è in dirittura d’arrivo la relativa circolare dell’Agenzia delle Entrate.
MEDIA – Granelli a Tg2 Italia: “Artigianato, avanti c’è posto. Il futuro del made in Italy è nelle mani dei giovani’
“Il futuro dell’artigianato è nelle mani delle nuove generazioni. La scuola e il sistema della formazione devono aiutare i ragazzi a conoscere la realtà che li circonda, ad andare oltre i luoghi comuni spesso frutto di un’educazione familiare superficiale”.
Il Presidente di Confartigianato Marco Granelli è intervenuto oggi al programma di Rai 2 ‘Tg2 Italia’, sottolineando che bisogna offrire ai ragazzi la possibilità di entrare in azienda per imparare come si fanno le cose. “Il cambiamento di approccio verso il mondo del lavoro e dell’impresa deve coinvolgere tutti: famiglie, scuola, mezzi di comunicazione, gli stessi imprenditori artigiani”.
Intervistato dalla giornalista Marzia Roncacci, Granelli ha spiegato: “Serve avviare una ‘rivoluzione culturale’ per far comprendere che le piccole imprese sono ricche di molte attività innovative portate avanti da imprenditori e dai loro dipendenti, con un buon bagaglio culturale e con elevate capacità tecniche, che hanno fatto dell’autonomia e della creatività una scelta di vita e di lavoro. Se ci convinceremo che sapere e ‘saper fare’ non sono nemici il nostro Paese potrà risalire le classifiche della competitività”.
“La scuola, il sistema della formazione devono imparare ad insegnare la cultura del lavoro. Bisogna puntare in modo serio sull’apprendistato, il contratto grazie al quale i giovani studiano e lavorano. Noi lo consideriamo una preziosa ‘palestra’ per formare i ragazzi. Per cambiare le cose bisognerebbe ‘importare’ in Italia l’esperienza tedesca del sistema di formazione duale che consente ai giovani di conseguire un titolo di studio imparando un mestiere”.
EVENTI – Confartigianato accetta la sfida della sostenibilità: fa bene all’ambiente e alla crescita delle imprese
La sostenibilità fa bene all’ambiente e alla crescita delle imprese: è una strada che Confartigianato ha imboccato con decisione, come ribadito dal Presidente di Confartigianato Marco Granelli nell’ambito dell’Assemblea privata della Confederazione, svoltasi oggi a Roma e, nel corso della quale, Granelli ha tracciato il percorso dell’attività svolta nell’ultimo anno che è riassunta nel Bilancio sociale 2021.
L’Assemblea è stata l’occasione per approfondire proprio uno dei temi cruciali per il futuro dell’economia, la sostenibilità, con il contributo di due esperti come il Prof. Luca Mercalli, volto noto della meteorologia italiana, ma anche grande esperto di politiche per il contrasto al cambiamento climatico e il Prof. Federico Testa, docente all’Università di Verona, con una grande esperienza maturata nel campo delle politiche energetiche, soprattutto durante la sua Presidenza dell’Enea.
Il Presidente Granelli, per testimoniare la centralità del tema della sostenibilità nelle prospettive confederali, ha presentato il nuovo logo ‘Confartigianato Imprese Sostenibili’, spin off del marchio confederale che caratterizza l’impegno al fianco degli imprenditori per accompagnarli nella transizione green.
“Dobbiamo essere in grado – ha detto Granelli – di favorire le imprese nel loro percorso di posizionamento nel mercato che cambia, fornendo loro una consulenza a valore aggiunto di orientamento strategico, ma anche assumendoci, nel nostro ruolo di attori sociali, le conseguenti responsabilità nei confronti più generali della comunità e delle nuove generazioni rispetto alle problematiche imposte dal cambiamento climatico, come rappresentanti di una impresa diffusa che deve essere ‘risorsa dei luoghi’ e non consumo degli stessi”.
“Le nostre imprese – ha spiegato – sono da sempre sostenibili per definizione: sono radicate nel tessuto sociale ed economico e sono motore di sviluppo sul territorio. Ma, per costruire condizioni complessive di benessere delle comunità e dei luoghi, servono, accanto alla sostenibilità ambientale, un modello sociale sostenibile, una economia sostenibile, istituzioni sostenibili ed infine, politiche sostenibili”. “La nostra idea di sostenibilità – ha aggiunto il Presidente di Confartigianato – significa riqualificazione e messa in sicurezza del territorio, legalità, etica diffusa e contrasto alle attività abusive, convergenza delle produzioni tradizionali verso il green, recupero degli spazi culturali anche attraverso la riqualificazione del patrimonio culturale, la mobilità sostenibile (soprattutto quella di prossimità), la bio-edilizia e la nuova edilizia. Tutti fattori verso i quali orientare le imprese e i nostri interlocutori con l’obiettivo di raggiungere migliori condizioni di vita delle persone nei territori. Un processo che, mosso dal basso e partendo dall’impresa diffusa, è in grado di rigenerare le elementari condizioni di benessere diffuso che costituiscono il presupposto di qualsiasi politica di sostenibilità”.
BONUS EDILIZIA – Confartigianato a confronto con l’ABI per una soluzione alla cessione dei crediti dei bonus edilizia
Confartigianato continua a battersi per la piena, reale ed efficace operatività del superbonus e degli altri bonus edilizia. Dopo le denunce sulla stampa e negli incontri parlamentari, Confartigianato ha scritto all’ABI, l’Associazione Bancaria Italiana, chiedendo di trovare soluzioni condivise tra banche e mondo delle imprese.
La situazione è ormai nota, le tante, troppe modifiche improvvise hanno minato la fiducia del mercato. Il nodo della cessione dei crediti fiscali ha destabilizzato un settore che stava trainando la ripresa italiana post-pandemia. “Il clima che respiriamo – ha scritto il Presidente di Confartigianato, Marco Granelli, al Presidente dell’ABI, Antonio Patuelli – testimonia una crescente tensione nei rapporti tra banche e mondo delle imprese, che si vedono ormai costantemente negata la disponibilità all’acquisto dei crediti da parte di pressoché tutti gli Istituti”.
Una situazione che ha bloccato il settore e centinaia e centinaia di milioni di euro già preventivati per ristrutturare il patrimonio immobiliare italiano. Prudenza, scrupolosità e incertezza negli investimenti sono così apparse in un settore che stava trascinando l’Italia fuori dalle drammatiche conseguenze della pandemia. I continui e repentini cambiamenti nell’impianto normativo della cessione del credito per i bonus edilizia hanno bloccato tutto, preventivi, progetti e speranze di migliaia di imprenditori del settore.
Il Presidente Granelli ha proposto all’ABI alcune delle soluzioni pensate da Confartigianato per superare questo momento di drammatico stallo per il settore. “Un’attività di rilevante semplificazione e fluidificazione dei sistemi di compensazione, a sistemi organizzativi di interoperabilità delle istruttorie tra i diversi Istituti, piuttosto che all’allargamento della platea di soggetti privati che può acquistare crediti dalle banche fino a immaginare, perché no, un acquirente di ultima istanza che possa intervenire per deflazionare i potenziali rischi che possono derivare da una crisi sistemica”, ha ribadito Granelli al Presidente Patuelli, che ha condiviso i punti di criticità segnalati da Confartigianato e l’attenzione dell’ABI su questa faccenda, denunciata già a novembre 2021 con l’ultima stretta che, di fatto, ha bloccato l’intero mercato.
I cambi improvvisi hanno preso alla sprovvista anche le banche, che hanno dovuto rivedere le valutazioni finanziarie delle richieste e cambiare i propri modelli organizzativi. La situazione è contorta, le ultime modifiche hanno riacceso le speranze di una soluzione rapida, che permetta di cogliere le opportunità economiche dei bonus edilizia.
Confartigianato e ABI si sono date appuntamento a breve, per monitorare la situazione e proporre le soluzioni migliori per tutto il settore.
ODONTOTECNICI – Appello alle forze politiche: ‘Necessario definire al più presto ruolo e ambito di attività’
Gli odontotecnici non possono rimanere disciplinati da norme risalenti al 1928 né insidiati dai numerosi abusivi, che si avvalgono della diffusione di tecnologie che consentono la fabbricazione di dispositivi anche da parte di soggetti non abilitati. È per questo che Confartigianato, CNA SNO e Casartigiani, in rappresentanza di oltre 23mila odontotecnici, hanno lanciato un forte appello alla politica in un convegno unitario al quale sono intervenuti parlamentari dei principali schieramenti politici italiani che si sono impegnati a raccogliere le indicazioni e le sollecitazioni dei rappresentanti della categoria.
La professione dell’odontotecnico è normata da un Regio Decreto del 1928 che la definisce “arte ausiliaria delle professioni sanitarie”. Una disposizione che poggia su un’immagine obsoleta dell’attività, inadeguata di conseguenza a tutelare tanto la professionalità degli odontotecnici quanto la salute dei pazienti. E nella quale non si trova riferimento ai “dispositivi medici su misura”, come i prodotti realizzati dagli odontotecnici, puntualmente disciplinati invece da un regolamento europeo.
È necessario definire con chiarezza l’ambito di attività e il ruolo dell’odontotecnico. Determinare inequivocabilmente il perimetro della sua attività affinché l’odontotecnico possa, nel suo ruolo esclusivo di fabbricante di dispositivi medici su misura in campo odontoiatrico, adempiere alle prescrizioni della normativa europea per quanto riguarda la valutazione di conformità, la vigilanza, la sorveglianza sul mercato e la tracciabilità dei dispositivi. Inoltre, la trasparenza verso il paziente va garantita anche attraverso l’emissione di fattura separata o quantomeno differenziandone le voci di costo, distinguendo fra l’importo della protesi dentale e quello della prestazione clinica corrisposta.