PULIZIA – Firmato l’accordo per il rinnovo del ccnl del settore pulizia con gli adeguamenti dei minimi salariali
Il 27 ottobre, Confartigianato Imprese di Pulizia, le altre sigle dell’artigianato e i sindacati dei lavoratori hanno firmato l’accordo per il rinnovo del contratto collettivo nazionale del settore pulizia, che riguarda più di 21mila imprese artigiane e quasi 71mila addetti. L’intesa è arrivata dopo una lunga trattativa tra le parti e un periodo di vacanza contrattuale durato quasi sei anni, dal lontano 31 dicembre 2016.
Il Presidente di categoria, Alvaro Giovannini, ha espresso “soddisfazione per una firma importante, che sottolinea il valore delle imprese del settore dell’artigianato e dei loro collaboratori. Credo che siano valorizzate le competenze e le specificità del nostro settore e, al di là dell’aspetto economico che pure è importante, credo sia positivo che il contratto sia stato aggiornato ponendo la doverosa attenzione agli aspetti sociali. Ci tengo a sottolineare, ad esempio, che è stato introdotto un prolungamento di ulteriori tre mesi della durata del congedo previsto per le donne vittime di violenza di genere e disciplinato, in coerenza con la legge, il contrasto alle violenze e molestie nei luoghi di lavoro. Penso sia importante che le parti, insieme, abbiano anche concordato di promuovere congiuntamente iniziative per prevenire e contrastare condotte offensive per la dignità delle persone”, ha poi aggiunto il Presidente Giovannini.
Nel dettaglio, il contratto prevede un adeguamento dei minimi salariali di 120 euro lordi a regime per i lavoratori inquadrati al 5° livello, da pagare in quattro tranche. L’accordo prevede anche un elemento distinto e aggiuntivo della retribuzione pari a 15 euro per 26 mesi consecutivi a partire dal 1° novembre 2022. Il nuovo accordo ha validità fino al 31 dicembre 2024 e segue le indicazioni dell’accordo sulla bilateralità firmato il 17 dicembre 2021 dai rappresentanti delle imprese, tra cui Confartigianato, e i sindacati dei lavoratori.
LAVORO – Granelli al Ministro Calderone: “Dialogo sociale e contrattazione siano centrali in politiche del lavoro”
“Assicurare centralità al dialogo sociale e al ruolo dei corpi intermedi e della contrattazione nella regolazione del lavoro”. Sono le indicazioni espresse nei giorni scorsi dal Presidente di Confartigianato Marco Granelli, durante l’incontro del Ministro del Lavoro Marina Calderone con le parti sociali.
Granelli, nel ribadire la contrarietà al salario minimo per legge, ha chiesto la valorizzazione delle esperienze di bilateralità che nell’artigianato hanno una consolidata e proficua storia di relazioni sindacali di tipo partecipativo anche nella gestione degli ammortizzatori sociali.
Il Presidente di Confartigianato ha poi sollecitato la semplificazione delle norme in materia di lavoro e ha evidenziato la necessità di affrontare il problema delle imprese a reperire manodopera qualificata con politiche attive e strumenti come l’apprendistato professionalizzante, che deve diventare il principale canale di accesso dei giovani nel mondo del lavoro, l’apprendistato duale, l’alternanza scuola lavoro, l’istruzione professionalizzante.
Granelli ha altresì chiesto che, in tema di norme anti Covid, venga eliminata la responsabilità in capo al datore di lavoro in caso di contagio del dipendente.
MEDIA – Granelli su Il Foglio: “Non conta la ‘taglia’ aziendale, ma la libertà di fare impresa”
La querelle sulle dimensioni delle imprese italiane continua a tenere banco nel dibattito mediatico. Il Presidente di Confartigianato Marco Granelli interviene nei giorni scorsi su Il Foglio per replicare ad un’analisi pubblicata sullo stesso quotidiano lo scorso 28 ottobre e dalla quale riemergono le consuete accuse di ‘nanismo’ rivolte al nostro sistema imprenditoriale.
Granelli parte dal presupposto che “ogni dimensione d’impresa ha uguale diritto di cittadinanza” e invita a “chiedersi perché non si cresce e perché, negli anni, abbiamo perso così tanti big player dell’imprenditoria italiana”.
La risposta, per il Presidente di Confartigianato, è “nell’ambiente costellato di ostacoli” che circonda le aziende di qualsivoglia ‘taglia’ esse siano e che soffrono tutte i medesimi problemi: “l’inutile e costosa burocrazia dominata dal ‘potere del timbro’, le lunghe attese per un’autorizzazione ad operare, lo stillicidio di mille balzelli. Hanno in comune la medesima aspettativa di servizi pubblici efficienti, a fronte di tasse tra le più alte d’Europa, di certezza delle norme, di un migliore accesso al credito, di condizioni e strumenti efficaci per innovare e potenziare la qualità della propria azienda”.
Granelli è categorico: “Essere piccoli non è una colpa”, soprattutto visti i positivi risultati ottenuti proprio dagli artigiani e dai piccoli imprenditori sui fronti dell’export, della produttività, dell’occupazione, dell’economia circolare.
E continua: “Non si cresce per decreto, ma trovando un terreno libero da ostacoli, fertile di stimoli, di sostegni adeguati, di lungimirante visione politica orientata allo sviluppo economico e all’interesse generale del Paese, alimentato da equilibrate relazioni con le altre dimensioni d’impresa e con gli altri attori economici e sociali”.
Il Presidente di Confartigianato conclude con un appello a chi guida il Paese e a chi lo osserva e lo analizza: “Tutti gli imprenditori, di ogni settore e dimensione aziendale, devono essere considerati degni dell’attenzione necessaria ad aumentare la loro competitività. La battaglia per fronteggiare le incognite di questi tempi così difficili e per far ritrovare all’Italia la strada dello sviluppo va condotta tutti insieme, Stato e imprese, senza distinzioni di ‘taglia’”.
EUROPA – Confartigianato incontra gli europarlamentari per pianificare il lavoro sui prossimi dossier di Bruxelles
Confartigianato vola a Bruxelles per incontrare la rappresentanza italiana in Europa e per lavorare sui tanti dossier aperti che interessano artigiani e micro e piccole imprese. Il 25 e 26 ottobre scorsi, infatti, il Presidente Marco Granelli, il Segretario generale Vincenzo Mamoli e il delegato di Confartigianato all’Europa, Luca Crosetto, hanno incontrato i due ambasciatori italiani a Bruxelles, per l’Unione europea e per il Belgio, Pietro Benassi e Francesco Genuardi, con cui si è iniziato a parlare di possibili collaborazioni per la promozione delle imprese italiane sul mercato belga.
Un incontro necessario per approfondire i tanti temi caldi dell’attualità comunitaria ed internazionale, a cominciare proprio “dalla tempesta dei costi dell’energia e delle materie prime che sta mettendo in seria difficoltà migliaia di imprese, non soltanto italiane”, come ha denunciato il Presidente di Confartigianato Marco Granelli di fronte alla platea dei rappresentanti della politica comunitaria che hanno risposto alla richiesta di confronto di Confartigianato. A cominciare dall’europarlamentare di Fratelli d’Italia, Carlo Fidanza, che ha introdotto i lavori moderati dalla responsabile Affari europei, Alice Lazioli. Al confronto ha preso parte anche Pietro De Lotto, rappresentante per le pmi al CESE e presidente della commissione CCMI.
“Se la congiuntura internazionale sta minacciando le imprese italiane, da Bruxelles sembrano arrivare altre brutte notizie: il dibattito sul NutriScore resta all’ordine del giorno, un sistema automatico di indicazione dei valori nutrizionali degli alimenti che non ci piace affatto perché penalizza fortemente la nostra tradizione agroalimentare, con risultati quasi imbarazzanti nel paragone con cibo prodotto su scala industriale. La dieta mediterranea è incredibilmente salutare, così come tanti prodotti della nostra tradizione che potrebbero essere danneggiati da un algoritmo, quello delle indicazioni in etichetta del NutriScore – ha continuato il Presidente Granelli –
Oltre a questo, Confartigianato si è confrontata con gli europarlamentari sui dossier pronti in Europa: dal regolamento per le indicazioni geografiche dei prodotti non agricoli alle regole europee per la rendicontazione non finanziaria, dalla performance energetica degli edifici alla produzione sostenibile e al diritto alla riparazione. Tanti temi, tutti nell’agenda di Bruxelles dei prossimi mesi. “Quest’incontro è soltanto la tappa preparatoria del percorso di confronto e lavoro con gli europarlamentari italiani che inizierà già domani – ha sottolineato Luca Crosetto, delegato di Confartigianato all’Europa – Se oggi abbiamo gettato le basi, nell’immediato futuro seguiremo ogni singolo dossier confrontandoci con i parlamentari di riferimento delle singole commissioni – con questo incontro rafforziamo la nostra azione di rappresentanza europea e iniziamo a lavorare sui singoli dossier. Un’azione di monitoraggio che nasce anche dal lavoro che portiamo avanti con SMEunited, il presidio permanente europeo di Confartigianato e di tutte le micro e piccole imprese italiane”.
LAVORO – Granelli sul Corriere della sera: “No al dumping contrattuale”
Il 19 ottobre è stato siglato tra Assoartigiani, associazione datoriale aderente a Confindustria, e UGL Metalmeccanici un contratto di lavoro per le micro e piccole imprese metalmeccaniche di installazione di impianti, orafi, argentieri ed affini.
Appresa dalla stampa la notizia dell’accordo, Confartigianato è intervenuta, esprimendo forte preoccupazione, sia presso i Segretari generali di Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil, sia presso il Presidente del Cnel e si riserva ulteriori iniziative per stigmatizzare le modalità e i contenuti dell’intesa.
La posizione di Confartigianato è stata rilanciata oggi sul Corriere della sera con una dichiarazione deI Presidente Marco Granelli.
Confartigianato ribadisce la preoccupazione per l’ennesimo contratto siglato da Organizzazioni non rappresentative né delle imprese, né dei lavoratori del settore. In questo modo, si finisce per alimentare la confusione e il dumping contrattuale a danno delle aziende e dei lavoratori.
Proprio in questa fase così difficile per la nostra economia, Confartigianato considera quanto mai dannoso alterare gli equilibri negoziali faticosamente raggiunti tra le Organizzazioni imprenditoriali e i Sindacati realmente rappresentativi con i contratti collettivi nazionali applicati nei settori dell’artigianato – tutti responsabilmente rinnovati negli scorsi mesi – per una gestione del mercato del lavoro che individua le soluzioni più idonee a rispondere alle mutevoli esigenze organizzative e di flessibilità delle imprese e alla necessità di tutela dei lavoratori.
IMPIANTI – Confartigianato Bruciatoristi e Termoidraulici rinnovano l’accordo con Wöhler Italia
Confartigianato Bruciatoristi Manutentori e Confartigianato Termoidraulici hanno rinnovato l’accordo di collaborazione con Wöhler Italia srl, specializzata, con prodotti e soluzioni innovative e di qualità, nei settori dei dispositivi di misurazione e delle spazzatrici, della meccanica e delle spazzole tecniche..
L’intesa è stata siglata presso la sede della Confederazione alla presenza del Presidente di Confartigianato Bruciatoristi Giacomo De Nicolo Volpe, della responsabile di Confartigianato Impianti Daniela Scaccia, dell’Amministratore delegato di Wöhler Italia German Puntscher e del responsabile vendite Luca Cester.
Obiettivo dell’intesa: promuovere nel Sistema Confartigianato iniziative di formazione e consulenza tecnica e contemporaneamente offrire alle imprese associate l’acquisto agevolato di prodotti e di soluzioni tecniche realizzati da Wohler.
In particolare, l’accordo prevede, attraverso la collaborazione con le strutture territoriali di Confartigianato Imprese, la possibilità di una specifica informazione agli imprenditori associati attraverso corsi, seminari e congressi organizzati in collaborazione con Wöhler Italia srl.
STUDI – Caro tassi Bce, effetti pesanti su imprese: +2,6 miliardi di euro del costo del credito per MPI
Nella storia dell’euro non hanno precedenti la stretta monetaria in corso e le condizioni di crescita dei prezzi. A settembre l’inflazione dell’Eurozona sale al 9,9% (era 9,1% ad agosto) e in Germania ha superato la barriera psicologica della doppia cifra, arrivando al 10,9%, con una forte accelerazione, di 2,1 punti, rispetto all’8,8% di agosto.
La Banca centrale europea, come indicato nell’articolo 2 dello statuto del Sistema europeo di banche centrali e della BCE, ha il compito di mantenere stabili i prezzi: “questo è il massimo che la politica monetaria può fare per la crescita economica e l’occupazione”. Dopo aver sottostimato la spinta inflazionistica, in coerenza con il target di inflazione del 2%, oggi il Consiglio direttivo della Banca centrale europea (BCE) ha definito un terzo rialzo di 75 punti base dei tassi di interesse ufficiali – dopo un primo incremento di 50 punti base in luglio e con un secondo di 75 punti base in settembre – ed inoltre “prevede di aumentare ulteriormente i tassi di interesse per assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2% a medio termine”.
L’orientamento restrittivo della BCE, in un contesto caratterizzato da inflazione spinta dai costi, aumenta la probabilità di una recessione: le previsioni di ottobre del Fondo monetario internazionale indicano nel 2023 una recessione in Germania e in Italia.
Le ricadute sulle imprese della stretta monetaria sono pesanti. Per le micro e piccole imprese (MPI) fino a 20 addetti, al 30 giugno 2022 lo stock prestiti ammonta a 128.135 milioni di euro;
In chiave regionale i maggiori costi derivanti dall’aumento dei tassi di riferimento dell’Eurozona sono i 491 milioni di euro della Lombardia, i 267 milioni del Veneto, i 262 milioni dell’Emilia-Romagna, i 210 milioni del Piemonte ed i 208 milioni della Toscana.
La salita del costo del credito amplifica la compressione della redditività determinata dalla straordinaria pressione dei costi dell’energia e delle materie prime, mentre riduce la domanda per investimenti. Come evidenziato da una nostra recente analisi, nel corso del 2022 si sta amplia la quota di imprese con una più elevata probabilità di insolvenza. La stretta rallenterà il settore immobiliare e quello delle costruzioni, i comparti che hanno sostenuto la ripresa post-Covid-19: il tasso medio sui mutui per l’acquisto di abitazioni da inizio anno ad agosto è già salito di 68 punti base.
Una stretta eccessiva, senza un bilanciamento con adeguati interventi di politica fiscale in un contesto economico caratterizzato da gravi effetti sui prezzi dell’energia della guerra in Ucraina, potrebbe fare evolvere il rallentamento in corso in una più grave recessione. Inoltre, si interrompe una fase ordinata di phase out dagli interventi a sostegno della liquidità resi necessari dallo shock pandemico.
MODA – L’Upcycling: riciclo creativo di abiti e accessori. Da fenomeno di nicchia a una strategia economica e innovativa per le sartorie
Il 26 ottobre scorso, i sarti e gli stilisti di Confartigianato Imprese si sono dati appuntamento a Venezia, durante la Venice Fashion Week presso lo storico Palazzo Ca’ Sagredo per un momento di confronto e formazione sul tema della sostenibilità ambientale. L’argomento chiave della giornata è stato quello dell’Upcycling e del valore della produzione a partire dall’ideazione, passando dal ripensare in chiave contemporanea vecchi capi fuori moda, sino al riuso dello scarto.
A portare i saluti della Federazione Moda di Confartigianato Imprese Veneto e del Tavolo Veneto della Moda il Presidente Giuliano Secco. In sala anche una rappresentanza di studenti dell’Istituto scuola superiore statale tecnico della Moda Ruzza di Padova. I delegati nazionali della categoria hanno avuto modo di approcciarsi al concetto più moderno di “rammendo“, ovvero all’upcycling, grazie al confronto della Presidente Beniamina Zecchin con il fondatore di Venezia da vivere e Alto Artigianato Venezia, Lorenzo Cinotti. A partecipare al confronto con un interessante contributo sono stati i designer e sarti specializzati in riuso Demis Marin e Valentina Bonafé, che hanno aperto anche una nuova prospettiva commerciale orientata alla sensibilità delle nuove generazioni e con Giulia Bevilacqua della storica Tessitura.
“Sono molto soddisfatta che il mio gruppo abbia avviato con questo bell’appuntamento, la prima riflessione sul riciclo creativo di abiti e accessori, nato come fenomeno di nicchia, oggi piuttosto una strategia economica e innovativa non solo per i sarti ma per la filiera della moda nel suo complesso. Il riuso arriva nel fashion system a mio parere per restare”, ha commentato la Presidente nazionale e regionale veneta del gruppo Sarti e Stilisti di Confartigianato. Beniamina Zecchin.
Nel corso dell’evento è emerso “l’imprescindibile ruolo della sartoria artigianale e del ruolo identitario che questa professione ha nell’intero dibattito legato alla sostenibilità e all’economia circolare. Un incontro importante che ha ulteriormente posto l’accento sulla natura sostenibile dell’artigianato, sia nel saper fare manuale sia nell’utilizzo dei materiali, che ben si distingue dal fast fashion. L’obiettivo – ha aggiunto la Presidente Zecchin – è quello di trasmettere ai giovani i valori legati alla professione e tornare protagonisti attraverso loro”.
La giornata è poi proseguita con la visita guidata alla Tessitura Bevilacqua, la più antica in attività in Europa e che utilizza i telai originali provenienti dalla Scuola della Seta della Serenissima e risalienti al 1700.