AUTORIPARAZIONE – Il 1°novembre è scattato l’adeguamento della tariffa per la revisione degli autoveicoli. Al via il bonus per recuperare l’aumento
Finalmente le imprese di autoriparazione potranno applicare l’aumento della tariffa delle revisioni dei veicoli a motore e dei loro rimorchi che passa da 45 a 54,95 euro. L’aumento di 9,95 euro rappresenta un importante risultato che premia l’intensa attività politico-istituzionale svolta da ANARA Confartigianato Autoriparazione che ha permesso di allineare la tariffa, bloccata da anni, agli ingenti investimenti delle imprese del settore in sicurezza, formazione e innovazione tecnologica.
Il rincaro della tariffa non si scarica però sugli automobilisti che nel prossimo triennio non vedranno crescere i costi di gestione dell’auto grazie a una specifica misura compensativa: il ‘Bonus Veicoli Sicuri‘.
Nello specifico, i proprietari di veicoli a motore che, dal 1° novembre 2021 e per i successivi tre anni, sottopongono il proprio veicolo alle operazioni di revisione, ai sensi dell’art. 80 del Codice della strada, vedranno rimborsato l’importo di 9,95 euro. Il contributo è riconosciuto per un solo veicolo e per una sola volta.
Le modalità di attuazione bonus sono contenute nel Decreto emanato il 24 settembre u.s. dal Ministro Infrastrutture e Mobilità Sostenibili, di concerto con il Ministro Economia e Finanze, e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 253 del 22 ottobre 2021. Il Decreto, in particolare, definisce i criteri e le procedure che dovranno seguire gli utenti per fruire del buono, utilizzando l’apposita piattaforma informatica in via di attivazione, in cui si dovranno preventivamente registrare i richiedenti per la compilazione e presentazione delle istanze di rimborso. I contributi sono assegnati secondo l’ordine temporale di ricezione delle richieste fino ad esaurimento delle risorse disponibili.
MEDIA – Granelli su Gazzetta del Sud e Giornale di Sicilia: “Stop a burocrazia per vincere le sfide del PNRR”
In un’intervista pubblicata su ‘Gazzetta del Sud’ e ‘Giornale di Sicilia’, il Presidente di Confartigianato Marco Granelli fa il punto sulle sfide che l’Italia deve affrontare per riagganciare la ripresa utilizzando bene le risorse del Pnrr.
“Un treno come quello che ci ha messo a disposizione l’Europa – sottolinea – non passa una seconda volta. Abbiamo 230 miliardi da investire, soprattutto in infrastrutture e in particolare al Sud”. Ma, su tutto, Granelli ribadisce la necessità di fare piazza pulita della burocrazia che ingessa il Paese e blocca l’attività delle imprese.
Fisco, pensioni, reddito di cittadinanza sono gli altri temi sui quali il Presidente di Confartigianato sollecita al Governo un cambio di rotta.
MANOVRA 2022 – No a depotenziamento bonus edilizia. Disattese aspettative piccole imprese
“Ci preoccupa il depotenziamento del superbonus 110% e dei bonus edilizia (compreso il bonus mobili) e riqualificazione energetica che sembra emergere dalle anticipazioni sui contenuti della manovra di bilancio all’esame del Consiglio dei Ministri, come pure la mancata proroga dello sconto in fattura e della cessione dei crediti diversi dal 110%. Eventuali ‘revisioni al ribasso’ di questi incentivi limiterebbero l’effetto anticiclico della misura stessa”. Lo sostiene il Presidente di Confartigianato Marco Granelli il quale sottolinea: “Proprio ora che il mercato riparte, i bonus edilizia sono le misure più utili per consolidare la ripresa delle attività produttive e dell’occupazione, soprattutto delle piccole imprese, e la riqualificazione del patrimonio edilizio in un’ottica di transizione green. Non si devono vanificare le aspettative e gli sforzi di imprese e consumatori che apprezzano e utilizzano questi strumenti. In questa fase così delicata della nostra economia, è infatti essenziale dare certezze agli imprenditori e ai cittadini nella programmazione degli interventi previsti”.
MONTAGNA – Il Presidente Granelli: ‘Occorre un nuovo modello di sviluppo per collegare nel PNRR la strategia per la Montagna, le Aree Interne e il Piano Borghi’
“Occorre definire un modello di sviluppo davvero generatore di ricadute durature e di benessere diffuso per popolazione e territori, per non disperdere le possibilità offerte dai tanti interventi previsti nel PNRR, come la nuova Strategia per la Montagna, la Strategia nazionale Aree Interne e il Piano Nazionale Borghi. È oggi evidente che le imprese artigiane non sono soltanto parte del sistema produttivo, ma sono un fattore decisivo di coesione e di sviluppo per i territori montani e le aree interne”.
E’ quanto dichiarato dal Presidente di Confartigianato Marco Granelli in occasione del webinar “Per un autentico sviluppo dei territori montani e delle aree interne: la sfida del PNRR dal Piano Borghi alle Green Communities”, svoltosi lo scorso 25 ottobre. “Se si vuole davvero combattere lo spopolamento – ha sottolineato Granelli – riportando attività economiche nei piccoli centri di montagna, senza farli diventare parchi a tema per turisti, occorre riconoscere il ruolo anche sociale svolto da queste imprese”.
GREEN ECONOMY – Confartigianato tra i protagonisti di ECOMONDO, fiera internazionale dell’economia circolare
Confartigianato Imprese è stato tra i protagonisti della quattro giorni di Rimini con uno stand istituzionale all’interno dell’Osservatorio Tessile, insieme alla Commissione Europea, al Ministero della Transizione Ecologica, all’Albo dei Gestori Ambientali e all’UNIRAU, della fiera Ecomondo: evento di riferimento in Europa per l’innovazione tecnologica e industriale. Una fiera internazionale con un format innovativo che unisce in un’unica piattaforma tutti i settori dell’economia circolare: dal recupero di materia ed energia allo sviluppo sostenibile.
Lo stand – che ha suscitato un grande interesse di pubblico – ha ospitato due imprese associate, eccellenze, rispettivamente, nella rigenerazione del cashmere e nel riuso della pelliccia.
La presenza istituzionale all’interno di Ecomondo oltre ad informare i visitatori sul ruolo che Confartigianato sta avendo nel processo di decision making a livello europeo sulla Strategia Tessile Europea e sull’implementazione di una normativa sull’End of Waste, ha evidenziato l’importanza delle micro e piccole imprese nei processi di recupero degli scarti pre e post consumo attraverso l’intervento di Daniele Gizzi – Responsabile Nazionale dell’Unità Operativa Ambiente ed Economia Circolare – al convegno “Ecoprogettare, innovare, misurare: il futuro del tessile circolare”.
Dal 1° gennaio 2022 partirà in Italia, con un anticipo di tre anni rispetto al resto dell’Europa, la raccolta differenziata anche per i rifiuti tessili.
AUTORIPARAZIONE – Confartigianato Autoriparazione lancia l’allarme: “Auto e camion resteranno fermi senza urea”
Un nuovo problema si affaccia sul prossimo futuro di automobilisti e autotrasportatori italiani, che rischiano di non poter più accendere i motori dei loro mezzi. La causa? La mancanza di urea, additivo derivato dall’ammoniaca che riduce le emissioni dei motori diesel Euro 5 ed Euro 6. E così, a farne le spese sono proprio auto e camion di ultima generazione e, quindi, gli automobilisti e gli imprenditori che recentemente hanno cambiato automezzo o rinnovato la flotta aziendale. Ma ora, a causa dell’interruzione di fabbricazione da parte dello stabilimento italiano appartenente a uno dei più grandi produttori al mondo di questo additivo, rischiano di stare fermi. Peraltro, in Europa, anche le altre industrie del settore hanno rallentato oppure fermato del tutto la produzione.
“L’auspicio è che arrivi una risposta pronta e decisa da parte delle Autorità per arginare un’emergenza che rischia di assumere dimensioni spaventose e conseguenze, anche sociali, imprevedibili. Non possiamo rischiare di arrivare al fermo. Urgente e prioritario allertare le Istituzioni per permettere di pianificare le prossime settimane nell’interesse di settori economici e privati cittadini”, concludono i rappresentanti di Confartigianato Autoriparazione. Un appello unito che si unisce alle dure prese di posizione di Confartigianato Trasporti, che nei giorni scorsi ha lamentato il rischio paralisi per l’economia italiana, a causa del blocco dei servizi di autotrasporto, e l’effetto paradossale di danneggiare le imprese che hanno fatto sforzi per acquistare veicoli meno inquinanti”.