AUTORIPARAZIONE – Pneumatici fuori uso, è sempre emergenza. Confartigianato risponde al MITE
E’ sempre emergenza per la raccolta e la gestione degli pneumatici fuori uso. Il Presidente di Confartigianato Autoriparazione Alessandro Angelone, rispondendo ad una richiesta del Ministero della Transizione Ecologica che sollecita la segnalazione delle aree con i maggiori ritardi nel ritiro degli PFU, ha denunciato gravi carenze e disservizi nella raccolta da parte dei Consorzi abilitati.
La rilevazione effettuata da Confartigianato Autoriparazione conferma una situazione generalizzata di inefficienza e discontinuità del servizio. Fortissime le criticità circa tempi di attesa e quantitativi ritirati su tutto il territorio nazionale, con il rischio sempre incombente di incorrere nel blocco del ritiro di PFU, in particolare a fine anno.
Il problema della giacenza di PFU ricade sugli autoriparatori sia sul piano operativo, sia su quello economico per il rischio di incorrere in pesanti sanzioni amministrative, oltre a creare gravi conseguenze per l’ambiente e per la salute della collettività.
I ritardi nel ritiro degli PFU vengono per lo più motivati, da parte dei Consorzi, dal raggiungimento del target obbligatorio per legge e dall’impossibilità di ritirare quote aggiuntive, rinviando spesso, in modo improprio, alle imprese l’onere e la responsabilità di attivarsi direttamente per ottemperare a tale adempimento. Le lungaggini, in alcuni casi, sono anche legate a disorganizzazione logistica e inadeguatezza dei mezzi impiegati per la raccolta, così come le quantità di gomme ritirate sono inferiori a quelle conferite dalle imprese, senza possibilità di contestare la discordanza numerica riferita al peso degli pneumatici, a scapito delle imprese stesse. Il disagio legato all’ingombro degli pneumatici accatastati che limita la disponibilità di spazi all’interno delle officine, diventa particolarmente gravoso nei periodi in cui si effettuano i cambi stagionali degli pneumatici.
e difficoltà variano anche in base alla collocazione geografica delle officine e sono maggiori per quelle che operano nelle zone collinari e montane.
Le inefficienze e anomalie dell’attuale meccanismo sono anche riconducibili a fenomeni di illegalità e forme di abusivismo che spesso si annidano nel sistema di gestione degli pneumatici e che impediscono tracciamento, raccolta e recupero di una quantità di PFU corrispondente agli pneumatici regolarmente immessi sul mercato, a danno degli operatori regolari. Pratiche scorrette come la vendita in nero di pneumatici, anche sul web, generano evasione ed elusione fiscale e del contributo ambientale o altre irregolarità nella gestione dei PFU che pregiudicano il corretto funzionamento e la copertura economica del sistema, con il rischio ricorrente di abbandoni, accumuli ingestibili di PFU presso gli operatori – e la copertura economica del sistema nazionale, non essendo possibile distinguere, in fase di prelievo presso gli operatori, i PFU regolari da quelli derivanti da pratiche illegali.
A fronte di questa situazione ripetutamente denunciata – sottolinea il Presidente Angelone – è necessario che vengano sostenute e agevolate le imprese che operano regolarmente e sono altrettanto indispensabili interventi strutturali per far emergere le aree di illegalità presenti sul mercato. La gestione dell’intero flusso degli pneumatici va reso efficiente, in un’ottica di trasparenza, tracciabilità e legalità che ne garantisca la sostenibilità economica e il raggiungimento del target di raccolta previsto per legge.
Inoltre, Confartigianato Autoriparazione sollecita il rafforzamento, concentrato a monte della filiera, del controllo dei flussi degli pneumatici da parte degli Organi di vigilanza competenti, con un’attenzione particolare alle vendite on-line.
ARTISTICO: VALORIZZAZIONE CERAMICA
Contributi per la realizzazione di progetti destinati al sostegno e alla valorizzazione dell’attività nel settore della ceramica artistica e tradizionale e della ceramica di qualità.
Prorogati i termini per sostenere le spese (dal 17 maggio al 5 agosto 2022) e proporre le domande di concessione (dal 1 giugno al 12 agosto 2022). Decreto direttoriale del 28 giugno 2022.
Il decreto ministeriale 31 marzo 2022 disciplina le modalità di presentazione delle domande di progetti destinati alla valorizzazione dell’attività nel settore della ceramica artistica e tradizionale e della ceramica di qualità.
È disponibile il modulo di domanda per la presentazione dei progetti. La domanda dovrà essere firmata digitalmente dal rappresentante legale o dal titolare dell’impresa beneficiaria e va trasmessa esclusivamente e, a pena di improcedibilità, in formato elettronico all’indirizzo PEC segreteriainnovazione@postacert.invitalia.it secondo gli schemi previsti.
La misura, prevede un contributo in conto capitale per importi non superiori all’80 per cento delle spese totali ammissibili, fino a 50 mila euro per singola impresa.
Possono accedere le imprese che operano nel settore della ceramica artistica e di qualità e della ceramica tradizionale, individuate con il codice ATECO primario 23.41, finanziando progetti autonomi e funzionali, diretti a realizzare almeno una delle seguenti finalità:
sviluppo di piattaforme informatiche dedicate al settore;
sviluppo tecnologico dell’impresa;
sviluppo industriale avente ad oggetto l’acquisto di uno o più macchinari nuovi di fabbrica. È necessaria la dichiarazione liberatoria del fornitore attestante il requisito nuovo di fabbrica.
Sono ammissibili al contributo in conto capitale le seguenti spese:
sostenute dal 17 maggio al 5 agosto 2022;
direttamente finalizzate all’attività aziendale;
relative a beni e servizi acquistati da terzi che non hanno relazioni con l’impresa acquirente e alle normali condizioni di mercato;
effettuate attraverso modalità che consentano la loro piena tracciabilità e la loro riconducibilità ai titoli di spesa a cui si riferiscono.
Le imprese presentano ad Invitalia le domande di agevolazione relative alle spese esclusivamente e, a pena di improcedibilità, tramite l’indirizzo PEC segreteriainnovazione@postacert.invitalia.it, inviando il modulo di domanda e la relazione tecnica di progetto. Le domande di contributo possono essere presentate dalle imprese beneficiarie a partire dalla mezzanotte del 1 giugno e fino alle ore 23,59 del 12 agosto 2022.
Le domande di rimborso dovranno contenere la relazione tecnica di progetto relativa alle attività e alle spese effettuate, corredata da copia dei titoli giustificativi delle spese sostenute e dei titoli di pagamento delle stesse.
La domanda dovrà essere firmata digitalmente dal rappresentante legale o dal titolare dell’impresa beneficiaria.
IMPRESE DEMANIALI – Riforma delle concessioni: Confartigianato alla Camera difende il valore delle imprese
Confartigianato Imprese Demaniali ha riproposto alla Commissione Attività Produttive della Camera la posizione in materia di concessioni balneari e le ragioni delle 30.000 imprese italiane che operano in regime di concessione demaniale.
La liberalizzazione delle spiagge – hanno sottolineato i rappresentanti di Confartigianato – va attuata con criteri corretti ed equilibrati, nel rispetto della normativa europea sulla concorrenza e sulla tutela delle PMI e delle micro-imprese, in modo da garantire loro l’effettivo accesso alle opportunità economiche offerte dalle concessioni, evitando di generare condizioni concorrenziali sfavorevoli rispetto ai grandi investitori.
Secondo l’Associazione, la nuova disciplina relativa alle concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali ad uso turistico-ricreativo deve essere incardinata sul riconoscimento del valore di mercato dell’impresa, inteso non solo in termini di investimenti, ma anche quale patrimonio intrinseco dell’azienda costituito da professionalità, esperienza, capacità, fattori qualitativi che contraddistinguono l’offerta balneare italiana e che non possono essere improvvisati né impoveriti e vanificati.
Positiva viene giudicata la previsione della delega al Governo per la mappatura dei regimi concessori di beni pubblici, quale misura necessaria e propedeutica a un riordino equo e razionale delle concessioni demaniali marittime, a salvaguardia del sistema balneare italiano. Il riordino non può prescindere da una attenta analisi della realtà del settore, molto complessa e articolata, e da una puntuale “fotografia” delle coste in regime di concessione, ad oggi mancante, tenuto conto che le 30.000 concessioni presentano situazioni estremamente differenziate fra loro, sia da un punto di vista geografico sia strutturale.
Confartigianato Imprese Demaniali ha indicato un serie di proposte in materia di concessioni demaniali.
In particolare, tra le priorità, viene chiesto che, in in sede di affidamento, siano tenuti in adeguata considerazione gli investimenti, il valore aziendale, la professionalità acquisita dell’impresa balneare. Inoltre, Confartigianato Imprese Demaniali sollecita la valorizzazione dei concessionari che hanno svolto l’attività oggetto della concessione, la definizione di criteri uniformi per la quantificazione dell’indennizzo da riconoscere al concessionario uscente sulla base di una perizia asseverata, la previsione della tutela del legittimo affidamento dei soggetti titolari di un rapporto concessorio costituitosi in data anteriore alla scadenza del termine di trasposizione della Direttiva europea 2006/123/CE, ai quali riconoscere un periodo di prosecuzione della durata della concessione commisurato all’entità del capitale investito e al valore degli investimenti realizzati, confidando sul rinnovo automatico previsto dall’art. 01, del DL n. 400/93, poi abrogato dalla legge n. 217/11. Inoltre, nel caso in cui l’Amministrazione abbia dato avvio alle procedure di affidamento entro la data del 31 dicembre 2023, senza, tuttavia, averla completata con l’assegnazione della concessione, si chiede che il concessionario uscente, fino al completamento della stessa procedura, possa continuare la propria attività, al fine di evitare che un eventuale ritardo nella scelta del concessionario pregiudichi lo svolgimento dell’attività turistica.
TAXI – Apprezziamo aperture del viceministro Bellanova. Ora attendiamo nuova convocazione. Confartigianato sui media
Confartigianato Taxi, CNA Fita Taxi e Sna Casartigiani Taxi esprimono grande apprezzamento per le aperture del Vice Ministro Teresa Bellanova alle istanze della categoria manifestate nel corso dell’incontro con le sigle di rappresentanza del settore. In particolare, per la volontà di riscrivere quasi compiutamente l’articolo 10 del Ddl Concorrenza.
La disponibilità del Vice Ministro Teresa Bellanova a redigere un nuovo testo di questo articolo permetterebbe, infatti, di:
rafforzare la tutela degli utenti;
irrobustire la funzione integrativa e complementare degli autoservizi pubblici non di linea rispetto al Trasporto pubblico locale con l’obiettivo di creare nuove opportunità per gli operatori;
mantenere la distinzione tra taxi e Ncc rispetto all’utenza di riferimento;
introdurre una disciplina specifica delle attività delle piattaforme elettroniche;
rinforzare le misure di prevenzione e contrasto dell’esercizio abusivo, anche tramite l’attuazione del Registro nazionale degli operatori e l’introduzione di targhe professionali;
garantire la formazione professionale degli autisti e promuovere lo svolgimento dell’attività in forma associativa o cooperativa.
Confartigianato Taxi, CNA Fita Taxi e Sna Casartigiani Taxi auspicano, pertanto, che arrivi al più presto una nuova convocazione dal Governo per dare seguito e concretezza alle aperture del vice ministro Bellanova e per ridisegnare in maniera convinta il settore del trasporto pubblico non di linea.
EMILIA ROMAGNA – Come curare l’Alzheimer, quale prevenzione mettere in campo?
“La mente del malato di Alzheimer non è scomparsa, si nasconde ma è ancora lì e i familiari possono aiutarlo facendogli sentire la propria presenza, la propria voce e il proprio contatto”. Con queste parole il professor Vincenzo Marigliano, docente di Gerontologia e Geriatria all’Università La Sapienza di Roma e uno dei massimi esperti della sindrome neurodegenerativa, ha concluso il proprio intervento al convegno dal titolo “Alzheimer è tempo di ripartire”, che si è tenuto il 2 luglio scorso nella Sala delle Cariatidi del Palazzo dei Congressi di Salsomaggiore Terme, organizzato da Anap Emilia-Romagna con la collaborazione di Anap Parma e Confartigianato Emilia-Romagna.
Nel suo intervento il professor Marigliano ha spiegato l’importanza di fare prevenzione per evitare l’insorgere della demenza. “La prevenzione si può fare in due modi. Innanzitutto con un corretto stile di vita e una corretta alimentazione, che vanno accompagnati da uno screening quando in famiglia esistono patologie come il diabete o la demenza. In questo modo si può cominciare a curare l’Alzheimer, tentando di rallentarne la comparsa, perché si tratta di una patologia che si manifesta dopo dieci anni dalla sua insorgenza”.
Sulla collaborazione fra Anap Confartigianato e l’Università La Sapienza di Roma ha parlato Giampaolo Palazzi, presidente regionale dell’Associazione nazionale pensionati: “Già da diversi anni siamo presenti nelle piazze italiane con un questionario dedicato agli anziani e alle loro famiglie, così da cogliere in anticipo i sintomi di una malattia terribile come l’Alzheimer e provare ad anticiparne l’insorgenza e i problemi che porta con sé. In primis quello della solitudine, su cui stiamo chiedendo alle istituzioni risposte e contributi a sostegno dei malati e delle loro famiglie”.
“Quello di Anap Confartigianato è un impegno molto importante – ha commentato Marco Granelli, presidente nazionale di Confartigianato Imprese – su una problematica sociale davvero drammatica. Confartigianato gioca un doppio ruolo, economico e sociale, e oggi possiamo dire che grazie al lavoro degli artigiani pensionati stiamo conducendo questa campagna da protagonisti. La missione è quella di alleviare le famiglie e i malati da questo peso, ed è una missione che vogliamo portare avanti insieme. Fare del bene è un obiettivo che rende tutti più felici”.
STUDI – Moda, rimbalzo nel 2022 (+11,2%) ma rimane ritardo nel recupero rispetto pre-pandemia. Il nuovo report Confartigianato
La Moda è il settore manifatturiero che nel corso del 2022 mostra il più forte rimbalzo della produzione, pur confermandosi – come emerso dal nostro precedente rapporto sul settore – quello che ha subito l’impatto più pesante della crisi innescata dalla pandemia, tanto da essere il settore più al di sotto rispetto al livello pre-crisi del 2019. Nel dettaglio nei primi quattro mesi 2022 la produzione del settore cresce dell’11,2% in un anno e va meglio sia rispetto al +2,0% del Manifatturiero sia al +8,2% del settore nella media Ue a 27. Nel 2022 la produzione del settore – media degli ultimi 12 mesi terminanti ad aprile 2022 – rimane del 18,4% sotto il livello pre-crisi del 2019, con un maggiore ritardo per l’Abbigliamento (-34,7%), mentre per la Pelle il calo è importante ma inferiore e pari al -14,3% e il Tessile si ferma sul -5,2%.
Per quanto riguarda le esportazioni, nei primi quattro mesi del 2022 le vendite della Moda crescono del 20,1% in un anno, in linea con il +20,4% del Manifatturiero e rappresentandone il 10,7% dell’aumento assoluto annuale, mentre il dato annualizzato ad aprile 2022 vede la Moda superare del +1,4% il valore del 2019, la peggior performance tra i comparti, mentre per il Manifatturiero le vendite all’estero superano del 13,6% il livello del 2019. Sul ritardo stanno pesa il calo dell’export in Russia: le vendite del settore verso il paese nei primi quattro mesi 2022 sono in calo del 21,8% in un anno e il dato annualizzato ad aprile 2022 è del 10,8% sotto il livello del 2019.
La buone performance dell’export in valore sottende un dinamismo anche in volume, a fronte di una dinamica meno accentuata dei prezzi alla produzione: ad aprile 2022 per la Moda crescono, infatti, del 5,7%, quasi un terzo del +13,8% del Manifatturiero no energy.
Sui mercati internazionali, a maggio 2022 il prezzo del cotone, valutato in euro raddoppia in un anno, avvicinandosi al massimo storico di marzo 2011. Sempre sul fronte degli scambi lungo le filiere globali, va segnata una crescente difficoltà per le imprese della moda determinata dalla insufficienza dei materiali, più accentuata nel Tessile. Inoltre, il costo dei container per trasporti via mare a giugno del 2022 è più che quadruplicato rispetto a due anni prima.
Nonostante le criticità nell’arco degli ultimi due anni, la Moda lamenta una cronica mancanza di lavoratori soprattutto specializzati: a giugno 2022 le imprese segnalano difficoltà di reperimento di operai specializzati della Moda per il 44,3% delle entrate previste, di oltre cinque punti superiore al 39,2% del totale entrate.
Come già evidenziato in nella nostra precedente analisi sul settore le tensioni sui prezzi delle materie prime soprattutto energetiche e le pressioni inflazionistiche stanno intaccando i bilanci familiari e potrebbero far diminuire la spesa in prodotti della moda, già pesantemente colpiti dalla recessione da Covid-19, rallentando così il recupero del comparto. Nei primi quattro mesi del 2022 le vendite al dettaglio dei prodotti moda sono in recupero del 17% rispetto, ma persiste un ritardo del 5,8% delle vendite degli ultimi dodici mesi ad aprile 2022 rispetto a quelle del 2019 per calzature, articoli in pelle e da viaggio e del 5,1% per i prodotti di abbigliamento.
Il made in Italy della Moda nel territorio – Gli ultimi dati disponibili relativi al valore annualizzato del I trimestre 2022 indicano che tra le principali regioni – ognuna con oltre l’1% dell’export della Moda – recuperano il livello del 2019 il Lazio del 37,7%, seguito a distanza dalla Lombardia con l’8,0%, dal Veneto con il +2,5%, dalla Puglia con il +0,2% e la Toscana è sostanzialmente stabile: in queste cinque regioni si concentra quasi poco meno di tre quarti (73,7%) dell’export Moda. Tra le principali province sono dieci a superare il livello del 2019 e concentrano la metà esatta (50,0%) delle vendite all’estero del settore: Varese (+32,2%), Roma (+24,4%), Verona (+22,2%), Milano (+19,8%), Vercelli (+13,3%), Bergamo (+9,4%), Padova (+7,6%), Modena (+4,6%), Firenze (+3,9%) e Prato (+2,9%).