REGIONE CALABRIA: MANIFESTAZIONI DI INTERESSE PARTECIPAZIONE ALLA MOSTRA MERCATO INTERNAZIONALE DELL’ARTIGIANATO L’ARTIGIANO IN FIERA 2023 – MILANO 2-10 DICEMBRE
La Regione Calabria – Dipartimento Sviluppo Economico ed Attrattori Culturali, indice una manifestazione di interesse, in favore di tutte le imprese calabresi, operanti nel settore dell’artigianato artistisco-tradizionale ed agroalimentare per la partecipazione alla prossima edizione della manifestazione fierisca “L’Artigiano in Fiera” che si terrà presso il quartiere fieristico Fieramilano Rho-Pero dal 2 al 10 dicembre 2023.
Verranno ammessi partecipare fino ad un massimo di 100 operatori. Le aziende dovranno inviare il modulo di adesione, un documento di riconoscimento del legale rappresentante e una visura camerale aggiornata, alla casella di posta elettronica certificata: argianato.seac@pec.regione.calabria.it.
Il termine ultimo per la presentazione delle domande di adesione è fissato per il 20 settembre 2023.
Per poter esporre alla Manifestazione occorre possedere i seguenti requisiti:
le imprese artigiane devono essere regolarmente iscritte all’albo delle imprese artigiane tenuto dalle Camere di Commercio (o organismo equipollente per le imprese estere) e devono produrre i beni e i servizi inclusi nel repertorio merceologico;
L’Azienda espositrice si impegna, nell’eventualità di ammissione, a garantire l’esposizione delle sole proprie produzioni, nonché ad assicurare il presidio dello stand assegnato con soli addetti riferibili all’azienda medesima, senza possibilità di cessione dello spazio a terzi.
Verranno escluse partecipazioni non conformi al Regolamento.
La selezione delle Aziende partecipanti avverrà a cura di Ge.Fi. Spa, che selezionerà le imprese in grado di garantire una autenticità, una originalità e una qualità che ne distinguano i prodotti. Tali caratteristiche, condizioni imprescindibili di tale selezione, sono così sinteticamente definite:
Autenticità: i prodotti corrispondono a quanto dichiarato, escludendo pertanto qualsiasi forma di imitazione, contraffazione, falsificazione o adulterazione;
Originalità: i prodotti hanno delle caratteristiche proprie che li distinguono da altri rendendoli in qualche modo unici;
Qualità: l’insieme delle caratteristiche dei prodotti corrispondono il più possibile ad una matrice di valori che esprimono il territorio, la tradizione (anche in chiave innovativa), una trasformazione della materia prima il più possibile rispettosa dei processi naturali e dell’ambiente. Le imprese oggetto della selezione sono espressione della micro-impresa o della piccola impresa (entro i 10 milioni di euro di fatturato) in un quadro che coinvolge l’artigianato e l’agricoltura.
L’artigianato è inteso in senso ampio, non esclusivamente artistico.
La serialità è ammessa fatti salvi i criteri sopra descritti.
Il commercio è ammesso esclusivamente nella misura in cui è sussidiario alla presenza di artigiani o piccole imprese che non hanno la possibilità di partecipare direttamente all’evento e delle quali propone in esclusiva la vendita dei prodotti.
Il livello della produzione può essere ampio e diversificato, possono coesistere vari livelli di proposte al mercato a costi differenti.
Le imprese selezionate, verseranno l’importo di euro 1.000,00 (comparto artigianale agroalimentare) ed euro 300,00 (comparto artigianato artistico), quale contributo di partecipazione da corrispondere secondo le modalità che verranno comunicate all’esito delle selezioni.
Gli operatori afferenti al comparto dell’artigianato artistico, si impegnano a partecipare ai laboratori dimostravi con le proprie produzioni presso l’area istituzionale.
Per info e assistenza e per ricevere il modulo di iscrizione inviare una mail al seguente indirizzo: promozione@confartigianatocosenza.it.
DETRAZIONI EDILIZIE – COMUNICAZIONE DI OPZIONE PER SCONTO E CESSIONE – ERRORI FORMALI O SOSTANZIALI
La qualificazione della tipologia di errore, formale o sostanziale, è determinante per individuare la corretta procedura di correzione della comunicazione di opzione inviata, la circolare n. 33/E/2022 ha fornito una elencazione, seppur non esaustiva, di errori che possono essere compiuti in sede di compilazione delle comunicazioni di opzione per l’applicazione dello sconto in fattura ovvero di cessione del credito scaturente dai bonus in edilizia, distinguendoli tra “formali” e “sostanziali” e le indicazioni in merito alla procedura per rimuoverli diversa a seconda della natura: una semplice segnalazione tramite PEC in caso di errore formale, mentre occorre ripresentare la comunicazione nel caso di errore sostanziale anche con annullamento dell’accettazione se avvenuta e ricorrendo alla remissione in bonis, ove possibile.
Al riguardo, sono state rappresentate alla scrivente Direzione alcune casistiche di “errore”
- Errori nel quadro C della comunicazione di opzione
L’errata indicazione del tipo di opzione esercitata, tra sconto sul corrispettivo o cessione del credito sul modello di comunicazione di opzione, si ritiene debba annoverarsi tra gli errori sostanziali.
L’errore sostanziale, come emerge nella citata circolare n. 33/E, incide su elementi essenziali della detrazione spettante e del credito ceduto e, “per garantire la corretta circolazione dei crediti ed evitare difficoltà ai titolari delle detrazioni”, è stato anche previsto l’annullamento dell’accettazione dei crediti, ove già avvenuta, per consentire la ripresentazione della comunicazione di opzione, anche tramite la remissione in bonis se il termine ordinario per l’invio della comunicazione è scaduto.
Poiché, come detto, l’Agenzia delle entrate non ha effettuato una elencazione esaustiva delle tipologie di errori, per indagare a quale casistica ascrivere l’errata indicazione del tipo di opzione (sconto in fattura o cessione) non si può prescindere da una valutazione dell’operazione nel suo complesso, nonché delle singole azioni che si ritiene debbano essere coerenti e conseguenziali agli obblighi adempimentali (dall’emissione della fattura all’utilizzo del credito), il tutto per garantire la corretta circolazione dei crediti stessi. La tipologia di opzione (sconto/cessione) da indicare nel quadro C della comunicazione è un elemento fondamentale della comunicazione stessa, che deve essere coerente con le indicazioni contenute sulla fattura e sull’eventuale pagamento (anche parziale) del corrispettivo e con gli utilizzi del credito.
Peraltro, dalla diversa scelta (sconto o cessione) scaturiscono conseguenze differenti con riguardo al numero delle successive possibili cessioni, per la cui tracciabilità i codici tributo sono stati opportunamente diversificati per poter garantire il controllo da parte dell’Amministrazione. Per tali motivi, si ritiene che l’errata indicazione, nel quadro C, della tipologia di opzione sia sostanziale.
Di conseguenza, nel caso in cui siano già decorsi i termini “ordinari” per l’annullamento della comunicazione (quinto giorno del mese successivo a quello di trasmissione):
il fornitore/cessionario non deve accettare il credito; rifiutando il credito, tramite l’apposita funzionalità della Piattaforma, vengono rimossi gli effetti della comunicazione errata (circolare n. 33/E/2022, par. 5.1);
se il fornitore/cessionario ha già accettato il credito, dovrà procedere all’annullamento dell’accettazione con la specifica richiesta da trasmettere all’indirizzo PEC: annullamentoaccettazionecrediti@pec.agenziaentrate.it
In entrambi i casi, potrà essere presentata una nuova comunicazione, anche nei termini più ampi previsti per la remissione in bonis.
- Errori nella codificazione degli interventi
La diversa codificazione dell’intervento è rubricata, nella circolare n. 33/E/2022, tra gli errori sostanziali. La circolare, infatti, afferma che “ad esempio, è un errore sostanziale l’errata indicazione del codice dell’intervento da cui dipende la percentuale di detrazione spettante e/o il limite di spesa”. Si pensi, a titolo esemplificativo, al sismabonus di cui all’art. 16 DL 63/2013, ove è stato erroneamente indicato il codice “13” (detrazione 50%) in luogo del codice “15” (detrazione 80-85%).
Un dubbio, non ancora risolto, sorge nel caso in cui il codice errato dell’intervento non incida sulla quantificazione del credito d’imposta effettivamente spettante: ci si chiede se in tal caso l’errore possa rientrare tra quelli “formali” ed essere comunicato all’Agenzia delle entrate con la PEC all’indirizzo email sopra indicato. È il caso, ad esempio, del supersismabonus 110%, riconducibile al codice 13 o al codice 15; oppure all’intervento di sostituzione caldaia indicato con il codice 6 in luogo del codice 7 qualora si tratti di un intervento trainato che beneficia della detrazione 110%. Se la rilevanza dell’errore dipende dalla quantificazione del credito, piuttosto che dalla sua “qualificazione”, si potrebbe far rientrare l’errore tra quelli “formali”. Sul tema, è tuttavia necessario un chiarimento ufficiale dell’Agenzia delle entrate.
FOOD: DEGUSTO – Salone del gusto, dei sapori e degli alimenti – Palaeuropa Rende (CS), 4/11 novembre 2023
Confartigianato Imprese Calabria per il 2° anno consecutivo è partner all’evento fieristico DEGUSTO- Salone del gusto, dei sapori e degli alimenti – che si svolgerà da sabato 4 novembre a martedì 7 novembre 2023 presso il Palaeuropa di Rende (CS), riservato alle aziende dell’agroalimentare calabresi.
Anche per quest’anno è prevista una particolare scontistica per le aziende associate: 35% su tutte le tipologie di stand pre-allestiti e 50% per le postazioni Desk posizionati in area collettiva condivisa.
Trattasi di un evento unico nel suo genere poiché prevede incontri B2B con operatori del settore, senza necessità di uscire dalla Calabria.
Per info e assistenza inviare una mail al seguente indirizzo. promozione@confartigianatocosenza.it.
LAVORO – Manca 48% manodopera. In 1 anno +7,6% lavoratori introvabili. Granelli: ‘Così è a rischio il made in Italy’
Per le imprese italiane è sempre più difficile trovare manodopera: nell’ultimo anno la quota di lavoratori introvabili sul totale delle assunzioni previste è passata dal 40,3% di luglio 2022 al 47,9% registrato a luglio 2023.
Lo rileva un rapporto di Confartigianato sulla carenza di personale da cui emerge l’allarme degli imprenditori per un fenomeno diffuso in tutta Italia e in tutti i settori, da quelli tradizionali fino alle attività digitali e hi tech.
In particolare, le maggiori difficoltà di reperimento si riscontrano per i tecnici specializzati nella carpenteria metallica (70,5% di personale difficile da trovare), nelle costruzioni (69,9%), nella conduzione di impianti e macchinari (56,6%).
A livello regionale, le imprese che faticano di più a trovare dipendenti operano in Trentino-Alto Adige, con il 61,6% del personale di difficile reperimento. Seguono quelle della Valle d’Aosta (57,1%), dell’Umbria (54,6%), del Friuli-Venezia Giulia (53,3%), dell’Emilia-Romagna (52,7%), del Piemonte (52%) e del Veneto (51,4%).
Ma, secondo Confartigianato, la scarsità di manodopera è un’emergenza in crescita ovunque: nell’ultimo anno, infatti, la quota di lavoratori difficili da trovare è salita di 9,1 punti nel Mezzogiorno, di 6,9 punti nel Centro, di 7,4 punti nel Nord Ovest e di 6,5 punti nel Nord Est.
In particolare, i maggiori aumenti si registrano in Abruzzo (+11,5%), in Calabria (+10,9%), in Liguria (+10,8%), in Puglia (+10,5%) e Trentino-Alto Adige, la regione più esposta al fenomeno, con +10,3%.
Dal rapporto di Confartigianato emerge inoltre che, tra le cause di difficile reperimento, per il 32,4% dei lavoratori è dovuto alla mancanza di candidati ed il 10,8% all’inadeguata preparazione dei candidati. Per questo, le piccole imprese reagiscono intensificando le collaborazioni con gli istituti tecnici e professionali, l’utilizzo di stage, tirocini, percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento. Inoltre, all’aumento delle retribuzioni, affiancano l’offerta di pacchetti di welfare aziendale, flessibilità dell’orario di lavoro, l’utilizzo dello smart working, interventi per migliorare il clima aziendale e il comfort dei luoghi di lavoro.
“La carenza di manodopera – sottolinea il Presidente di Confartigianato Marco Granelli – è diventato uno dei maggiori problemi per le nostre imprese. Siamo al paradosso: il lavoro c’è, mancano i lavoratori. E, nel frattempo, 1,7 milioni di giovani tra 15 e 29 anni non studia, non si forma, non cerca occupazione. Di questo passo, ci giochiamo il futuro del made in Italy. Ecco perchè il dibattito su salario minimo e lavoro povero deve allargarsi ad affrontare con urgenza il vero problema del Paese: la creazione di lavoro di qualità. Serve un’operazione di politica economica e culturale che avvicini la scuola al mondo del lavoro, per formare i giovani con una riforma del sistema di orientamento scolastico che rilanci gli Istituti Professionali e gli Istituti Tecnici, investa sulle competenze a cominciare da quelle digitali e punti sull’alternanza scuola lavoro e sull’apprendistato duale e professionalizzante. Bisogna insegnare ai giovani che nell’impresa ci sono opportunità, adeguatamente retribuite, per realizzare il proprio talento, le proprie ambizioni, per costruirsi il futuro”.