Confartigianato Imprese Demaniali esprime forte preoccupazione per l’impatto delle disposizioni approvate ieri dal Consiglio dei Ministri in materia di concessioni demaniali marittime, nell’ambito del DL Salva Infrazioni, che mette un punto fermo ma non pienamente soddisfacente.
“L’ulteriore proroga delle concessioni – dichiara il Presidente Mauro Vanni – non giova nell’immediato agli operatori balneari, ma va incontro alle necessità organizzative degli enti territoriali che hanno un ruolo determinante nella definizione dei bandi e attualmente si trovano senza linee guida. Nel testo del decreto, ad esempio, si fa genericamente riferimento “all’eventuale numero massimo di lotti che possono essere aggiudicati al medesimo offerente”, lasciando spazio a non pochi dubbi sul rischio di concentrazioni, attraverso la possibilità di acquisizioni plurime di concessioni magari da parte di soggetti con grandi disponibilità di capitali, mettendo in discussione la sopravvivenza delle micro e piccole imprese che hanno, peraltro, un richiamo di attenzione nel testo”.
“In tema di indennizzi – aggiunge Vanni – è utile evidenziare che il calcolo riguarderebbe solamente il valore dei beni ammortizzabili e non ancora ammortizzati e che l’equa remunerazione degli investimenti – peraltro negli ultimi anni limitati a causa del clima di incertezza normativa – avverrebbe ad esito di una perizia asseverata senza tener conto dell’avviamento aziendale”.
“Infine – conclude il Presidente Vanni – sembrano altresì scomparsi dal testo sia il diritto di prelazione per il concessionario uscente che il riconoscimento del valore aziendale, elemento importante per l’impresa in generale ma a maggior ragione per il settore balneare, dove è esercitata un’attività d’impresa privata, anche se su suolo pubblico, spesso a gestione familiare, che vive nel territorio e che ha negli anni contribuito alla coesione ed allo sviluppo delle comunità locali. Auspichiamo pertanto che nella fase di conversione parlamentare si possa intervenire emendando il testo con la riproposizione di questi strumenti di salvaguardia, fondamentali per gli operatori”.