Marco Granelli, Presidente di Confartigianato, ha richiesto al Viceministro dell’Economia e delle Finanze, Maurizio Leo, una proroga del termine per l’adesione al concordato preventivo biennale, attualmente fissato al 31 ottobre 2024. La richiesta è motivata dalla necessità di garantire un’adeguata informazione e analisi delle posizioni fiscali delle imprese, in seguito alle recenti modifiche normative che hanno reso l’istituto del concordato più vantaggioso.
Confartigianato ha sempre sostenuto l’importanza di strumenti fiscali che favoriscano la compliance e riducano il carico burocratico per le imprese. Il concordato preventivo, in particolare, rappresenta un cambio di paradigma nel contrasto all’evasione fiscale, offrendo alle aziende l’opportunità di definire anticipatamente il proprio tributo e limitare i controlli ex post.
Granelli ha sottolineato che le recenti modifiche introdotte dal decreto correttivo n. 108 del 5 agosto 2024, unitamente alle indicazioni fornite dalla circolare dell’Agenzia delle Entrate del 17 settembre, hanno reso il concordato preventivo ancora più interessante. Inoltre, il D.L. Omnibus, convertito in legge la scorsa settimana, prevede per coloro che aderiscono la possibilità di accedere a un ravvedimento speciale per gli anni precedenti, offrendo così ulteriori opportunità alle imprese.
Tuttavia, Granelli ha evidenziato come la scadenza del 31 ottobre non sia sufficiente per garantire un’adeguata valutazione delle singole posizioni fiscali, soprattutto in considerazione delle novità introdotte. Un’analisi approfondita richiede tempo e dialogo tra i contribuenti e le strutture fiscali, che devono rivedere le posizioni alla luce delle nuove disposizioni.
“È evidente che una proroga del termine è necessaria per permettere alle imprese di valutare con attenzione i vantaggi e le criticità dell’adesione al concordato preventivo,” ha affermato Granelli. “Solo in questo modo potremo garantire il successo dell’iniziativa e una reale opportunità per le imprese”.
Confartigianato si attende una risposta positiva da parte del Viceministro Leo, sicura che l’attenzione verso questa richiesta possa favorire una maggiore adesione al concordato preventivo e, di conseguenza, una maggiore compliance fiscale nel nostro Paese.