Il turismo rappresenta il 6,2% del valore aggiunto dell’economia italiana, superiore alla media UE del 4,5%.
Il focus sull’economia turistica è contenuto nel report ‘Economia e imprese del turismo. Le tendenze e i territori’ predisposto in collaborazione con Sistema Imprese e Patrimoni Territoriali, Comunità Locali Turismo presentato dall’Ufficio Studi in occasione del convegno organizzato da Confartigianato dal titolo “Turismi – Viaggiatori, Imprese e Territori” tenutosi a Roma il 5 marzo. Qui per scaricare il Report.
Nel 2024 le presenze turistiche consolidano il robusto aumento del 2023, con una crescita del +2,5% rispetto all’anno precedente, di 0,2 punti superiore alla media UE del +2,3%, grazie al traino dai turisti stranieri (+6,8%) mentre le presenze degli italiani sono in calo (-2,2%). La spesa dei viaggiatori stranieri, che vale 51,7 miliardi di euro, è salita del 7,0% nei primi 9 mesi del 2024 e in cinque delle maggiori regioni si registra una crescita a doppia cifra: la spesa cresce del 21,2% in Sicilia, del 15,4% in Toscana, del 15,1% in Sardegna e del 12,3% in Trentino-Alto Adige e dell’11,9% in Puglia.
L’Italia è la seconda destinazione turistica in Europa per numero di presenze, dopo Spagna, ma sale al primo posto per presenze turistiche nei mesi estivi giugno-agosto, contribuendo alla crescita del PIL del mare che in Italia è il più alto d’Europa: vale 820,8 miliardi di euro il PIL delle aree costiere italiane, superando i 736,7 miliardi di euro della Francia e i 627,8 miliardi di euro della Spagna.
In forte salita il turismo esperienziale soprattutto in vacanze culturali e paesaggistiche – Nel trimestre estivo (ultimo anno disponibile è il 2023) la visita a laboratori artigiani, fabbriche o siti per la produzione di beni interessa l’8,1% dei viaggi del trimestre, quasi raddoppiando il 4,2% dell’anno precedente. La quota sale al 14,2% nelle vacanze paesaggistiche e al 21,3% nelle vacanze culturali. Quest’ultimo segmento delle vacanze acquista rilevanza, rappresentando nel 2023 il 13,1% delle vacanze, 3,4 punti superiore al 9,7% dell’anno precedente.
Il cluster dell’artigianato interessato dalla domanda turistica – Sul versante dell’offerta, alla fine del 2024 le imprese artigiane operanti in settori core di attività interessati dalla domanda turistica sono 186.781, pari al 14,9% dell’artigianato totale, e danno lavoro a 500.647 addetti.
L’analisi territoriale evidenzia che a livello regionale il peso dell’artigianato nei settori a vocazione turistica rappresenta oltre un quinto delle imprese artigiane della regione in Sicilia con il 21,0% ed a seguire, con valori superiori alla media nazionale del 14,9%, si posizionano Campania con il 18,6%, Calabria con il 18,5%, Marche e Sardegna entrambe con il 17,5%, Lazio con il 17,4%, Toscana con il 17,1%, Provincia Autonoma di Bolzano e Basilicata entrambe con il 15,9% e Puglia con il 15,1%.
A livello provinciale l’artigianato a vocazione turistica mostra a Fermo l’incidenza più alta, pari al 29,3%, quota doppia rispetto alla media nazionale; seguono, con quota superiore ad un quinto, Palermo con il 23,4%, Agrigento con il 22,7%, Firenze con il 22,2%, Reggio Calabria con il 21,8%, Arezzo con il 21,4%, Catania e Messina entrambe con il 21,0%, Siracusa con il 20,6% e Caltanissetta con il 20,4%.
Gate4Innovation (G4I) – Per accompagnare le micro, piccole e medie imprese interessate dalla domanda turistica nel percorso di crescita tecnologica e competitiva Confartigianato ha avviato Gate4Innovation (G4I). Il Polo per l’Innovazione Digitale offre alle imprese la valutazione del livello di maturità digitale, analizzando processi e competenze, evidenziando punti di forza, criticità e opportunità di crescita, oltre ad azioni concrete per l’innovazione, lo sviluppo e l’accesso a strumenti di finanziamento.