AUTOTRASPORTO – Confartigianato Trasporti: “Bene il Ministro Giovannini su finanziamento rinnovo dei mezzi in Recovery Plan”
Si è tenuto il primo confronto tra Confartigianato Trasporti ed il Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, che ha incontrato le parti sociali del settore trasporti e mobilità per finalizzare le proposte del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
“Bene il metodo avviato dal Ministro, che ha assicurato di voler coinvolgere le parti sociali in tutte le fasi di attuazione del PNNR”. Questo il commento del Presidente di Confartigianato Trasporti Amedeo Genedani che ha illustrato al Ministro le esigenze specifiche delle piccole e medie imprese di trasporto traguardabili nel Piano riguardanti la realizzazione di progettualità in un’ottica di perseguimento dei driver della transizione ecologica, della sostenibilità ambientale e dell’intermodalità. Tali sfide sono state al centro di tutti gli interventi di Confartigianato Trasporti in occasione delle audizioni parlamentari sul tema.
Il Presidente Genedani, accogliendo con favore le dichiarazioni degli scorsi giorni del Ministro Giovannini sulla compatibilità del finanziamento del rinnovo del parco veicolare sia leggero che pesante con le finalità e gli obiettivi del PNRR, ha ribadito la necessità di assicurare con le risorse del Recovery Plan una dotazione finanziaria pluriennale adeguata a sostenere gli imponenti investimenti green delle imprese di autotrasporto impegnate a rinnovare i propri mezzi ed al contempo incentivare lo sviluppo dell’intermodalità marittima e ferroviaria, prevedendo dei voucher diretti agli autotrasportatori che sono coloro che compiono la scelta intermodale, tolgono tir dalle strade e riducono notevolmente le emissioni inquinanti.
STUDI – Artigianato, fattore di coesione economica e sociale: in Appennino 193 mila imprese artigiane con 517 mila addetti
Artigianato e micro e piccola impresa (MPI) rappresentano fattori chiave di coesione economica e sociale per lo sviluppo di aree interne e di montagna. Si tratta di territori estesi, meno densamente popolati, ma che mantengono un peso significativo sulla società italiana. In Italia sono 2.487 i comuni montani, con 7,3 milioni di residenti pari al 12,2% della popolazione italiana.
In queste aree si osserva una presenza diffusa di piccole imprese e dell’artigianato. Gli addetti delle MPI attive nelle aree interne pesano per il 82% del totale, dieci punti superiore al 72% rilevato della media nazionale. Nelle aree interne sono attive 241 mila imprese artigiane, con 580 mila addetti, il 23,3% dell’occupazione di queste aree. Nell’area appenninica sono localizzate 193 mila artigiane, con 517 mila addetti: si tratta del 19,4% dell’occupazione dell’artigianato italiano, e del 22,1% del totale addetti dell’area.
CREDITO – Le imprese e le banche alla Ue e al Governo: “Estendere garanzia di liquidità”
Confartigianato, insieme con ABI, Alleanza delle Cooperative Italiane (AGCI, Confcooperative, Legacoop), Casartigiani, CIA Agricoltori Italiani, CLAAI – Confederazione Libere Associazioni Artigiane Italiane, Cna, Coldiretti, Confagricoltura, Confapi, Confcommercio, Confedilizia, Confesercenti, Confetra, Confimi Industria, Confindustria hanno inviato due lettere, una alle Istituzioni europee e l’altra alle Istituzioni italiane, in cui sono contenute forti richieste di continuare a garantire la necessaria liquidità alle imprese e ottimizzare l’attuale disciplina del Temporary Framework sugli aiuti di Stato in relazione all’evoluzione della situazione.
Il prolungarsi della crisi sanitaria determinata dal COVID-19 continua a incidere negativamente sulle attività di impresa e allontana per molte di esse la ripresa. Tale grave situazione ha evidenti rilevanti impatti economici e sociali.
E’ quindi ancora fondamentale sostenere le imprese, evitando che esse perdano capacità produttiva: occorre creare i presupposti sulla base dei quali le imprese, una volta terminata l’emergenza sanitaria, abbiano le capacità, anche finanziarie, per riattivare rapidamente la produzione e contribuire alla crescita economica del Paese.
In particolare, per le principali Associazioni di rappresentanza delle imprese italiane, con riferimento al tema della liquidità, è necessario che le banche possano accordare alle imprese e alle famiglie nuove moratorie di pagamento dei finanziamenti e prorogare le moratorie in essere, senza l’obbligo di classificazione del debitore in forborne o, addirittura, in default secondo la regolamentazione europea in materia; riattivando la flessibilità che l’EBA aveva concesso alle banche europee all’inizio della crisi economica.
Per quanto riguarda il Temporary Framework, il limite, di sei anni per gli aiuti, come garanzia sui prestiti, è estremamente stringente.
È necessario estendere la garanzia pubblica da sei anni a non meno di quindici anni. Ciò consentirebbe alle imprese di diluire il proprio impegno finanziario su un arco di tempo più lungo, avendo a disposizioni maggiori risorse per affrontare la fase della ripresa con successo.
Vanno favorite le operazioni di ridefinizione della durata dei finanziamenti in essere con le garanzie offerte dal Fondo di garanzia per le PMI, l’Ismea, la Sace o altri soggetti autorizzati e con copertura degli eventuali maggiori oneri per le imprese mediante adeguati contributi in conto capitale ammissibili secondo la disciplina del Temporary framework.
ATTUALITÀ – Il Presidente di Confartigianato Granelli: “Buon lavoro a Fumagalli per suo nuovo impegno in politica”
“Abbiamo appreso dalla stampa la notizia dell’incarico affidato a Cesare Fumagalli nella Segreteria del Partito Democratico. La previsione di una delega alle PMI rappresenta un segnale importante che apprezziamo. Auguriamo a Fumagalli buon lavoro nella sua personale scelta di impegno politico”.
Questo il commento del Presidente di Confartigianato Marco Granelli sulla composizione della Segreteria del Partito Democratico.
GIOVANI IMPRENDITORI – “Recovery Plan investa su fiducia dei giovani nella ripresa”. Il Presidente Peli a IMPatto Giovani
“Il Recovery Plan deve investire sulla fiducia nella ripresa che i giovani hanno espresso nella survey Focus IMPatto Giovani. Il futuro dell’Italia si gioca sulla capacità di consentire alle nuove generazioni di esprimere talento e spirito d’iniziativa imprenditoriale“.
Lo ha sottolineato Davide Peli, Presidente dei Giovani Imprenditori di Confartigianato, il Movimento che rappresenta 65.030 imprenditori under 40, intervenuto alla presentazione di IMPatto Giovani, il progetto che riunisce 13 Organizzazioni di rappresentanza e che ha messo a fuoco la percezione e le aspettative del mondo produttivo giovanile sul futuro dell’economia.
“Le risposte della survey – ha detto il Presidente Peli – mostrano la forte volontà dei giovani imprenditori, manager e professionisti di reagire alla crisi, ma anche la loro richiesta di precise condizioni per poter investire sulle proprie attività e creare occupazione. Su queste aspettative deve fare leva il PNRR, mettendo al centro il ruolo dei giovani per costruire una nuova stagione di sviluppo economico e sociale. Dalle buone intenzioni bisogna passare ai fatti, ai progetti concretamente realizzabili“.
Le associazioni che partecipano al progetto IMPatto Giovani sono: Giovani Imprenditori Confindustria; Giovani Imprenditori SMI – Sistema Moda Italia; Confartigianato Giovani Imprenditori; Giovani Ance – Associazione Nazionale Costruttori Edili; AIGA – Associazione Italiana Giovani Avvocati; Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili; Federmanager Giovani; Giovani di Confagricoltura – ANGA; Gruppo Giovani – FederlegnoArredo; Gruppo Giovani Imprenditori Confapi; AIOP Giovani – Associazione Italiana Ospedalità Privata; Associazione Classi Dirigenti delle Pubbliche Amministrazioni; Giovani Imprenditori – Federalimentare.
COVID 19 – A ReStart (Rai2) le storie degli artigiani che resistono con il sostegno di Confartigianato
La crisi provocata dalla pandemia ha messo in ginocchio l’economia, ma molte piccole imprese hanno resistito facendo leva su creatività e innovazione e sul sostegno di Confartigianato. Sono le protagoniste del servizio ‘Gli artigiani che resistono’ trasmesso il 17 marzo nel corso del programma di Rai2 ‘ReStart’.
Il Presidente di Confartigianato Marco Granelli ha messo in evidenza gli effetti della crisi sui piccoli imprenditori ma ha anche fatto rilevare la capacità del sistema Confartigianato di essere al loro fianco per aiutarli a superare questo momento drammatico. Lo confermano le testimonianze del Segretario di Confartigianato Emilia Romagna Amilcare Renzi e di Daniele Sanguin, titolare di Color Dimension, impresa della provincia di Bologna specializzata nelle arti grafiche, che ha ideato e realizzato un panello divisore per taxi per permettere agli autisti di lavorare in totale sicurezza, e di Stefano Selveri CEO del maglificio Mas, a Imola, che proprio nel 2020 ha investito molte risorse in innovazione tecnologica.
IMPIANTI – Confartigianato: “Ritirare e correggere il Decreto Controlli”
Confartigianato Impianti e Cna Installazione di Impianti, le principali organizzazioni di categoria del settore impiantistico, si sono rivolte al Ministero dell’Interno, al Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali e al Ministero dello Sviluppo Economico per tutelare il settore messo a rischio da un prossimo provvedimento normativo che introduce nuovi e aggiuntivi requisiti professionali.
Si tratta della proposta di decreto nota come “Decreto Controlli” predisposto “in attuazione dell’articolo 46, comma 3 lettera a punto 3, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, i criteri generali per il controllo e la manutenzione degli impianti, delle attrezzature e degli altri sistemi di sicurezza antincendio”.
“In pratica – spiega Dario Dalla Costa, Presidente di Confartigianato Impianti – nel dare attuazione ad una precisa indicazione contenuta nel Testo Unico della Sicurezza, il legislatore, anziché definire le procedure tecniche organizzative per effettuare i controlli e le manutenzioni degli impianti antincendio, introduce, senza avere una delega di legge, una vera e propria disciplina di selezione di imprese ed operatori, i quali sarebbero legittimati ad operare unicamente se in possesso dei requisiti di qualificazione e formazione puntualmente indicati nella bozza di decreto. Non tenendo in considerazione che il settore degli impianti è già ampliamente regolato da oltre trent’anni, prima con la legge 46/1990 e poi con il D.M. 37/2008 che contiene una precisa disciplina relativa ai requisiti che le imprese devono possedere per poter essere “abilitate” a lavorare sugli “impianti di protezione antincendio”, come previsto dall’articolo 1, comma 2, lettera g)”.
“Il provvedimento – sottolinea ancora il Presidente Dalla Costa – non va certo nella direzione della semplificazione e dell’efficacia della norma perché introduce un ulteriore sistema di accertamento delle competenze che appare particolarmente complesso ed oneroso, senza peraltro apportare elementi evidenti di miglioramento delle condizioni di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro. E se l’iter normativo dovesse procedere senza i necessari aggiustamenti, saremo costretti, nostro malgrado, a procedere con l’eventuale impugnazione del decreto”.