CATEGORIE: Nasce Confartigianato Imprese Demaniali
Costituita Confartigianato Imprese Demaniali alla quale aderiscono le imprese del settore balneare che operano in regime di concessione demaniale. L’Assemblea dell’Associazione, svoltasi a Rimini nell’ambito della Manifestazione fieristica SUN Beach&Outdoor, ha eletto alla Presidenza Mauro Vanni che sarà affiancato dai Consiglieri: Mauro Mandolini (Marche); Marco Pardi (Toscana); Giovanni Canale (Liguria); Pasquale Faraco (Basilicata). Mauro Vanni, 57 anni, di Riccione, titolare di uno stabilimento balneare a Rimini, è Presidente degli Operatori Balneari di Confartigianato Imprese Emilia Romagna.
Nell’assumere la guida di Confartigianato Imprese Demaniali, Vanni ha indicato il programma di lavoro per garantire la tutela degli interessi della categoria, da tempo costretta a combattere per i propri diritti a fronte di norme troppo spesso contraddittorie e mai definitive.
“Il settore balneare, che conta 30.000 imprese operanti in regime di concessione demaniale – ha detto – si trova ormai da anni a dover affrontare non solo le incertezze causate dal difficile contesto socio-economico, ora aggravato dalle conseguenze della crisi pandemica, ma soprattutto quelle legate alla incompiuta attuazione del quadro normativo in materia di rinnovo delle concessioni demaniali marittime che pregiudica l’operatività delle aziende e la loro sopravvivenza sul mercato”.
MEDIA – Granelli a Radio Vaticana: ‘Meno tasse e fisco più semplice’.
“Meno tasse e più semplici da pagare. E’ questa la strada per rilanciare lo sviluppo”. E’ il messaggio lanciato nei giorni scorsi, dal Presidente di Confartigianato Marco Granelli ai microfoni di Radio Vaticana. Intervistato sulla delega fiscale approvata dal Governo durante il programma ‘Il mondo alla radio’, Granelli ha sottolineato che artigiani e piccole imprese chiedono un fisco più equo e più semplice per rilanciare la crescita.
“Bene quindi – ha detto – aver posto lo stimolo alla crescita come principio generale della riforma fiscale varata il 5 ottobre dal Consiglio dei Ministri. Così come è apprezzabile il principio generale della razionalizzazione e semplificazione del sistema tributario attraverso la riduzione degli adempimenti e l’eliminazione di micro-tributi”.
Sulla revisione dell’IRPEF, Granelli giudica positivamente la volontà del Governo di ridurre gradualmente le aliquote medie e di rendere neutrale la tassazione delle attività imprenditoriali rispetto alla forma giuridica.
Preoccupazione, invece per l’assenza nella legge delega della salvaguardia dell’attuale regime forfetario indispensabile nelle fasi di start ut delle imprese e per le micro imprese in generale.
AUTOTRASPORTO – Confartigianato Trasporti: sul Green Pass il Governo acuisce la tensione sociale, penalizzando le imprese di autotrasporto italiane
Confartigianato Trasporti ritiene ingiusta e discriminatoria l’interpretazione congiunta fornita dai Ministeri delle Infrastrutture e della Salute, con cui si precisa che gli autotrasportatori provenienti dall’estero possono liberamene circolare senza green pass, a condizione che le operazioni di carico/scarico siano effettuate da altro personale.
“Per la categoria è inaccettabile che il Governo preveda un regime alternativo sulla normativa del green pass ad unico vantaggio delle imprese estere.” E’ dura la presa di posizione del Presidente di Confartigianato Trasporti Amedeo Genedani.
Confartigianato Trasporti smentisce con forza quanto afferma la nota dei Ministeri in merito alla condivisione di tale decisione a seguito delle interlocuzioni con le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali, respingendo totalmente al mittente ogni tentativo di strumentalizzazione sul tema Green Pass per il quale tanto le associazioni datoriali che quelle sindacali del comparto Trasporti avevano richiesto pubblicamente soltanto chiarezza applicativa per la peculiare attività lavorativa dei trasportatori e medesima applicazione delle regole a tutti gli operatori senza alcuna distinzione basata sulla nazionalità.
“Confartigianato Trasporti, in difesa delle migliaia di imprese di autotrasporto associate, chiede fermamente che venga rivista la nota ministeriale e che siano garantite, anche per le imprese estere, le medesime condizioni applicate a quelle nazionali – continua Genedani – altrimenti si potrebbero verificare episodi di rabbia e malcontento diffusi”.
L’Associazione, che negli scorsi giorni ha denunciato il rischio di una paralisi delle attività economiche e degli approvvigionamenti, non si ritiene responsabile per gli eventuali blocchi che spontaneamente si potrebbero verificare e consiglia alle imprese italiane di non incorrere in sanzioni evitando di far circolare i propri mezzi alla cui guida ci saranno conducenti sprovvisti di green pass.
MANIFESTAZIONE SINDACATI – Artigiani e Pmi: difesa valori democratici per coesione sociale e ripresa economica
L’Italia dell’artigianato e delle piccole imprese condivide i valori e lo spirito della manifestazione proclamata da Cgil, Cisl e Uil a Roma il 16 ottobre. Gli attacchi alla sede della Cgil e alle forze dell’ordine rappresentano una grave aggressione alla democrazia e allo Stato di diritto, ai principi scolpiti nella nostra Costituzione di cui il lavoro, in tutte le sue forme, è l’espressione più alta e nobile. È quanto scrivono in un comunicato Confartigianato, Cna e Casartigiani. Il sindacato dei lavoratori e le organizzazioni di rappresentanza dell’imprenditoria sono da sempre un presidio di libertà e di democrazia e, anche in questa circostanza, rispondono con fermezza e con la concretezza della loro azione per affermare il valore dell’associazionismo quale bene prezioso che la crisi pandemica non è riuscita ad incrinare e sul quale dobbiamo ricostruire un percorso di sviluppo. L’artigianato e le piccole imprese sono accanto ai lavoratori per difendere il patrimonio comune di diritti democratici e alimentare l’impegno condiviso per la coesione sociale e la ripresa economica. Per noi, per le nuove generazioni, per il futuro del Paese.
STUDI – Verso la legge di bilancio. Bonus edilizia: i 10 motivi per la proroga
La ripresa in corso potrebbe venire rallentata dal depotenziamento degli interventi fiscali espansivi che sostengono la crescita degli investimenti in abitazioni. Vanno nella direzione giusta le risoluzioni parlamentari sulla Nota di Aggiornamento al DEF 2021 (Nadef) approvate la scorsa settimana, nelle quali si indica la necessità di una proroga dei vari bonus edilizi.
Vi sono almeno 10 validi motivi per confermare nella prossima legge di bilancio il pacchetto di bonus edilizi:
Ripresa trainata dalle costruzioni, necessarie per sostenibilità debito pubblico, la ripresa in corso, condizione per il miglioramento dei conti pubblici e la sostenibilità del debito pubblico, è trainata dal dinamismo degli investimenti in costruzioni. Un rallentamento del tasso di crescita dell’economia metterebbe a rischio la riduzione del rapporto debito/PIL.
Non solo superbonus: ripresa in corso sostenuta da tutti i bonus edilizia, la ripresa nelle costruzioni è sostenuta, oltre che dal superbonus del 110% – che al 30 settembre registra oltre 46 mila interventi per 5,1 miliardi di euro per lavori già eseguiti – dal crescente utilizzo degli altri incentivi fiscali per l’edilizia: nei primi sette mesi del 2021 le entrate tributarie delle ritenute a titolo di acconto sui bonifici per beneficiare di oneri deducibili o detrazioni – prevalentemente generate da incentivi per ristrutturazioni ed ecobonus – salgono del 23,9% rispetto alla media del triennio pre-Covid-19 (2017-2019).
Le detrazioni per le ristrutturazioni sostengono l’87% degli investimenti incentivati, il bonus casa è di grande importanza per l’attivazione della domanda: secondo l’ultimo rapporto della Camera dei deputati sugli incentivi per il recupero e la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio, le detrazioni per il recupero edilizio determinano l’87,2% degli investimenti incentivati e mediamente attivano 22,3 miliardi di investimenti all’anno, il 45% in più dei 15,36 miliardi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per gli interventi per l’efficienza energetica e riqualificazione degli edifici.
Espansione fiscale della manovra 2022 garantititi solo da proroga bonus edilizi, la manovra 2022-2024 dovrebbe accelerare la dinamica degli investimenti in costruzioni, il cui tasso di crescita annuo nel periodo passa dal +4,6% all’anno a politiche invariate, al +5,1% comprendendo gli effetti della prossima legge di bilancio, come documentato nell’ultima Nota di aggiornamento al DEF. Per sostenere questo alto profilo della crescita appare necessaria – come ha già indicato dal Parlamento – la proroga dei bonus edilizi per le abitazioni.
Ampio consenso in Parlamento per la proroga, come anticipato in apertura di questo articolo, le risoluzioni sulla Nota di aggiornamento al DEF approvate da Camera e Senato hanno indicato la proroga dei vari bonus edilizi.
Parco edilizio è vetusto, con scarsa performance energetica, gli interventi sul parco edilizio, sostenuti dagli incentivi fiscali, sono essenziali per la transizione ecologica. Oltre il 65% della superfice delle abitazioni esistenti ha più di 45 anni, ovvero è precedente al 1976, anno della prima legge sul risparmio energetico. Le detrazioni, in articolare quelle previste dal bonus facciate, migliorano della qualità dell’ambiente delle città e riducono le situazioni di degrado.
La riqualificazione degli edifici è essenziale per la transizione green, il settore civile pesa per il 38% della riduzione totale di emissioni previste da Piano nel prossimo decennio. Nello scenario delineato dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC), il contributo più significativo alla riduzione delle emissioni è rappresentato dai settori dei trasporti (al 2030 in riduzione per 21 MtCO2eq rispetto allo scenario base del 2020) e dal civile, residenziale e terziario; in quest’ultimo settore la riduzione delle emissioni di 20 MtCO2eq, pari al 27,8% in meno, riflette “l’accelerazione attesa nel ritmo di efficientamento degli edifici esistenti, rafforzata da una maggiore diffusione di interventi di riqualificazione profonda“.
Creazione di occupazione, secondo il rapporto della Camera dei deputati sugli incentivi orientati al recupero e la riqualificazione energetica degli edifici, infatti, “gli investimenti attivati attraverso le detrazioni fiscali assorbono, considerando anche l’indotto delle costruzioni, 382 mila occupati in media annua”. Gli effetti anticiclici degli interventi fiscali sono necessari per rilanciare la filiera dell’edilizia che nell’arco del decennio pre-Covid-19 ha perso 935 mila occupati.
Sostegno ad un comparto con imprese ad alta crescita della produttività, la crescita economica indotta dagli incentivi fiscali si associa ad un marcato aumento della produttività: nell’arco dell’ultimo quinquennio (2015-2020) il valore aggiunto per ora lavorata nelle costruzioni sale del 6,1% a fronte di un +1,3% della media dell’Ue a 27.
Gli incentivi interessano una filiera con oltre 2 milioni di addetti, più di 8 su 10 nelle MPI, gli effetti degli interventi sulle detrazioni edilizie ricadono su una ampia platea di imprese della filiera – che comprende edilizia, installazione di impianti e altri lavori specializzati nelle costruzioni, produzione di manufatti per l’edilizia e i servizi immobiliari e degli studi professionali di ingegneria e architettura – che danno lavoro a oltre 2 milioni di addetti, con un’alta presenza di micro e piccole imprese: più di 8 occupati della filiera su 10 sono impiegati in MPI.
IMPRESE DI PULIZIA – Presentato il Manifesto di Intenti del TIPS -Team Interassociativo Pulizie e Servizi
La pandemia da Sars CoV2 sembra dare in Europa i primi segnali di calma. L’esperienza vissuta, ma non ancora conclusa, ha evidenziato il ruolo fondamentale cui è stato chiamato tutto il settore della pulizia professionale per garantire un elevato standard igienico degli ambienti e decontaminazione degli spazi al fine di tutelare la salute pubblica.
Visto il perdurare dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid 19, lo scorso 8 settembre 2021 si è costituito il TIPS – Team Interassociativo Pulizie e Servizi – nuovo organismo che vede riunite le principali associazioni del comparto della pulizia professionale: sia quelle che rappresentano le imprese di pulizia sia quelle che rappresentano la fornitura e quindi i fabbricanti e distributori di strumentazioni per la pulizia professionale. AFIDAMP associazione nazionale dei fornitori di strumentazioni per la pulizia professionale; Confartigianato Imprese di Pulizia; Cna Imprese di pulizia; Casartigiani Imprese di Pulizie; Confcooperative Lavoro e Servizi; FNIP Confcommercio; Fondazione Scuola Nazionale Servizi; ISSA EMEA; Legacoop Produzione e Servizi; Unionservizi Confapi.
Lo scorso 12 ottobre, il TIPS ha presentato a Roma, nella Sala Stampa della Camera dei Deputati, il proprio Manifesto di Intenti.
Il TIPS pone l’accento sulla necessità e l’urgenza di un intervento teso a favorire il conseguimento dei seguenti obiettivi:
la valorizzazione del settore e dei suoi operatori;
la standardizzazione dei processi e dei protocolli di pulizia, compresa la predisposizione di un prezzario che tenga conto degli effettivi tempi e metodologie di esecuzione;
il chiarimento normativo del concetto di sanificazione e di quali siano i soggetti abilitati a tale prestazione professionale, così come concordato nelle definizioni indicate all’interno del protocollo di intenti sottoscritto tra le parti l’8 settembre 2021;
il contrasto al dumping contrattuale, alle forme di concorrenza sleale e la totale uscita dalle logiche del massimo ribasso per gli acquisti dei servizi da parte della pubblica amministrazione;
il riconoscimento e la valorizzazione delle competenze professionali volontariamente ottenute sul lavoro anche attraverso percorsi di qualificazione degli operatori delle imprese di pulizia;
un rinnovato patto tra pubblico e privato improntato all’incremento della qualità dei servizi.
Il TIPS costituirà da subito una cabina di regia, composta dai rappresentanti di tutte le Organizzazioni aderenti, che strutturi un set di proposte da portare all’attenzione del Legislatore e del Governo, nonché azioni di sensibilizzazione verso i portatori di interesse e l’opinione pubblica.
STUDI – Italia ultima in Ue per interazione digitale con la Pa, un ritardo che amplifica gli effetti negativi della burocrazia
Il crescente peso dello stato in economia e la necessità di massimizzare la crescita generata dagli investimenti e dalle riforme del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), richiedono una maggiore efficienza della Pubblica amministrazione (Pa), come documentato in una nostra recente analisi pubblicata su IlSussidiario.net. Una macchina pubblica poco performante riduce gli effetti moltiplicativi sul PIL degli interventi finanziati con i fondi di Next Generation EU, abbassa la traiettoria di crescita dell’economia italiana, riverberandosi sulla sostenibilità del debito pubblico. Una Pa più efficiente attenua il peso della burocrazia: secondo la rilevazione Eurobarometro della Commissione europea condotta tra settembre e ottobre 2019, la complessità delle procedure amministrative è un problema per l’azienda per l’86% degli imprenditori italiani, quota superiore di quasi venti punti rispetto al 68% della media Eurozona e distante dal 62% dell’Ue.