Carlo Angotti nasce a Parenti il 31 maggio 1960.
Dal padre, piccolo ma affermato imprenditore edile della provincia di Cosenza, eredita la passione per l’edilizia e impara il mestiere.
Consegue il diploma di geometra e continua, instancabilmente, la propria formazione tecnico-professionale in edilizia attraverso la frequentazione, appunto, dei cantieri del genitore.
Nel 1998, decide di compiere il salto di qualità: si mette in proprio costituendo un’impresa individuale artigiana edile ed iscrivendosi all’allora Associazione degli Artigiani della provincia di Cosenza, oggi Confartigianato Imprese Cosenza, nell’ambito della quale si distingue per la conoscenza delle tematiche relative al proprio settore di appartenenza.
Nello stesso anno, viene nominato Consigliere Nazionale A.N.A.E.P.A. Associazione Nazionale dell’Edilizia, Decoratori, Pittori ed Attività Affini, con sede presso Confartigianato Imprese; qui viene premiato con la medaglia d’oro per l’attività e l’impegno profuso nel farsi portatore degli interessi e delle aspettative delle imprese calabresi del settore.
È socio fondatore e presidente del Conedil Federimpresa s.c., struttura consortile nata in ambito Confartigianato Cosenza allo scopo di consentire la partecipazione a gare d’appalto di lavori pubblici delle imprese consorziate che, altrimenti, non avendo i requisiti necessari, non potrebbero concorrere. Sotto la sua presidenza il Consorzio acquisisce l’attestazione SOA e si distingue per l’aggiudicazione di numerose gare d’appalto. Non soddisfatto dei risultati raggiunti, dopo diversi incontri in ambito A.N.A.E.P.A. a Roma, fonda insieme ad altri rappresentanti di consorzi edili italiani la Consulta dei Consorzi Edili Artigiani e della Piccola e Media Impresa con sede a Roma e assume la carica di componente del Comitato operativo. Attraverso tale carica, si propone di sostenere, in ambito nazionale, progetti di sviluppo organizzativo, tecnico e di mercato delle imprese edili.
Carlo Angotti è un artigiano di altri tempi, professionale e legato affettivamente ai valori che la piccola impresa italiana rappresenta in una società dove tutto tende alla globalizzazione e alla industrializzazione.
Per tale motivo non si risparmia né come imprenditore né come Presidente del Conedil, ritenendo che la piccola e media impresa debba tornare ai vecchi albori, ma soprattutto debba essere messa in condizioni di rinascere.